Figh al voto. Loria: “Abbiamo lavorato tanto. Il movimento ce lo riconosce”

By Dario Cioffi

L’attesa è ormai agli sgoccioli. Domenica la Figh va al voto e il candidato del Perimetro, Pasquale Loria è pronto a giocarsi tutte le sue carte per l’elezione alla Presidenza Federale. “Sensazioni? Grande fiducia e altrettanta serenità. Consapevolezza d’aver dato il massimo in campagna elettorale, confrontandomi su temi reali, nell’unico interesse della pallamano italiana”, dice il manager salernitano che, per la prima volta in questa lunga e dispendiosa campagna elettorale, ripercorre la sua carriera da dirigente della PDO Salerno. “Dopo aver concluso l’esperienza con l’Handball Salerno, ripartimmo, con lo stesso gruppo dirigente che aveva conquistato il primo scudetto, dalla palestra d’una scuola, anzi, dall’auditorium. Da lì abbiamo costruito successi, trionfi, avventure  internazionali. Porterò con me proprio quelle esperienze se riuscissi a diventare presidente della Figh”. Pasquale, per molti Lino, è un appassionato autentico. Ha messo in gioco la sua storia, i rapporti costruiti in decenni di militanza sui campi, per provare a scardinare dopo vent’anni la leadership di Francesco Purromuto, ora pronto (così i rumors che giungono da Roma ndr) a ritirare in extremis la candidatura per il suo quinto mandato e a sostenere Giuseppe Lo Duca, “vecchia gloria” della pallamano che diventerà il principale competitor di Loria. La “mossa” si spiegherebbe con la difficoltà del numero uno uscente di poter ambire al 55% delle preferenze, mentre agli altri aspiranti presidente basterà la maggioranza semplice. “È stata una campagna elettorale lunga e difficile. Noi – prosegue Loria – sappiamo d’aver fatto del nostro meglio per costruire un programma completo, che parte dai territori e punta al rilancio dei Comitati Regionali, all’attività di base, alla formazione e valorizzazione dei tecnici, alla trasparenza nei rapporti tra Federazione e società, alla promozione del nostro sport ad ogni livello, alla comunicazione della pallamano troppo carente in questi anni. In questi mesi – aggiunge – si è detto di tutto; normale propaganda elettorale. Si è detto, anche, che avrei intenzione di sterminare la pallamano meridionale o di ammazzare i club più piccoli. Non ho fatto una piega anche perché chi mi conosce, e non mi riferisco soltanto a chi mi sostiene, sa bene che questa è una menzogna. Ma fa parte del gioco, ne sono profondamente consapevole così come fa parte del gioco di queste elezioni il ricorso a vicende che nulla hanno a che vedere con il nostro magnifico sport e mi riferisco in modo particolare al ricorso alla giustizia sportiva, una cattiva abitudine che si ripropone ogni quattro anni in maniera pressante. Ma va bene, va bene tutto a patto che la pallamano esca fuori dal tunnel. La verità, invece, è che voglio essere il presidente di tutta la pallamano italiana e quanto dico tutta dico tutta, dico dal Trentino Alto Adige alla Sicilia, passando per le regioni in cui c’è tanto da fare e altre dove c’è molto da ottimizzare, una pallamano italiana che ha in se stessa le potenzialità per crescere tanto così come merita. Bisognerà soltanto – conclude – scrollarsi di dosso quella paura che spesso paralizza il movimento e lavorare pancia a terra per il bene comune, mettendo da parte, un minuto dopo la proclamazione, tutto ciò che di brutto ha accompagnato questa lunga campagna elettorale e noi siamo pronti a sostenere la fatica!”