Al via la seconda e decisiva fase nel massimo campionato di pallamano femminile. Puntuali sono arrivate le prime “sorprese” (sorprese tra virgolette perché qualcosa avevamo ipotizzato nelle puntate precedenti) che evidenziano come questa stagione è strana, equilibrata e ancora piena di insidie per tutte le squadre.
Iniziamo il Punto partendo dalla Poule play off con le due “regine” Salerno e Conversano (campionesse e vice campionesse in carica) che perdono entrambe e le loro rispettive sfide. A Cassano, le pugliesi di coach Sejmenovic sarebbe meglio che non vadano più a giocare, visto che in appena venti giorni hanno perduto due gare su due.
Il 1 febbraio scorso quella vittoria abbastanza chiacchierata servì alle varesine per accedere ai play-off, ma sabato pomeriggio l’ennesimo successo della “Petazzi-group” fa perdere la prima posizione a Rotondo, Ceklic, Ganga e compagne che (pur restando le mie favorite per la vittoria dello scudetto) hanno però dimostrato di non essere ancora un team imbattibile.
Assai diversa la caratura tra le due compagini con la rosa del presidente Roscino, molto ben assortita, che si permette il lusso di tenere spesso in panchina atlete del calibro di Albertini, Di Pietro, Piffer e della talentuosa Babbo che, probabilmente, giocherebbero da protagoniste in qualsiasi altra squadra della serie A1.
Di contro il Cassano fa vedere nuovamente di che pasta è fatto (soprattutto tra le mura amiche) e con il trio composto da Ilaria Dalla Costa, Lauretta Bagnaschi e Bianca Del Balzo e con la sicurezza di Lucia Parini a difendere i pali mette in difficoltà le pugliesi che alla fine sono costrette a cedere l’intera posta in palio con lo score di 29 a 26.
Per Elena Barani e compagne un pericoloso passaggio a vuoto che potrebbe complicare il cammino di un gruppo costruito per vincere tutto e chiamato a riscattarsi nel prossimo turno casalingo contro le campionesse della Jomi. Salernitane che potrebbero uscire anzitempo, però, dai giochi per i primi due posti con il pesante ko interno inflitto da un Teramo orgoglioso e volitivo che, a questo punto della stagione, ha la concreta possibilità di conquistare la finale scudetto. Ci sarà ancora da soffrire, certo, ma le ragazze di Settimio Massotti stanno mostrando progressi con il passare delle settimane e se Daniela Palarie (la loro vera trascinatrice) saprà mantenere l’attuale stato di forma, allora tutto può ancora succedere.
La vittoria al pala Palumbo (22 a 21 il finale) assume ancor più importanza poiché conquistata contro avversarie che nella stagione regolare e anche nella semifinale di Coppa Italia avevano sempre vinto, mentre questa volta è arrivato un ko che ridimensiona le ambizioni del team di Giovanni Nasta e rilancia le quotazioni delle teramane. Partite in sordina, dopo la deludente stagione scorsa, il sodalizio di Roberto Canzio strada facendo ha trovato gli equilibri giusti per competere ad alti livelli.
Una gara nata male, comunque, per le padroni di casa scese in campo senza l’infortunata Pina Napoletano e con Antonella Coppola e Oxi Pavlik a mezzo servizio per problemi fisici. Ma anche Teramo non si è presentato con il “sette” migliore con la defezione dell’esperta Bjliana Medjedovic. In ogni caso ne è venuta fuori una gara dai contenuti tecnici non molto elevati, ma in ogni modo emozionante per l’alternanza nel punteggio e per una rete a circa 35’’ dalla fine della romena Palarie che ha regalato la vittoria a Marta Savoca (decisive le sue parate sui penalty di Avram e Jokanovic) e alle sue compagne.
Adesso parliamo delle semifinali Play-Out che serviranno, invece, a decretare la retrocessione in seconda divisione. Anche qui vittorie secondo pronostico ma con andamenti diciamolo pure a sorpresa.
Che vuol dire??? Significa che le vittorie di Nuoro (in casa contro Casalgrande) e di Ferrara a Dossobuono ci potevano stare alla vigilia, ma avrei pensato a gap di punteggio diversi.
Andando nel dettaglio le indomabili nuoresi allenate da quella “vecchia volpe” di Roberto Deiana con l’arrivo della cubana Gomez e la crescita esponenziale delle barbaricine doc Silvia Basolu e Paoletta Delussu sta facendo vedere i sorci verdi a tutti e la permanenza in A1, che a novembre sembrava una chimera, adesso appare sempre più vicina. Il 30 a 24 finale (scarto ampio ma non troppo per il retour match) poteva addirittura essere ancor più netto se nell’ultima parte di gara la brava Giulia Dallari non fosse riuscita ad organizzare meglio l’attacco emiliano privo di Marcela Popescu (espulsa nel concitato finale per fallo di reazione).
Una gara ben giocata da Zorica Jovovic e compagne che seppur hanno subito la marcatura a uomo del loro bomber mancino (la Gomez) sono riuscite a trovare spazi enormi nella smarrita difesa ospite.
Del Casalgrande da salvare la prestazione di Dallari, Giombetti e, a tratti, del duo Popescu-Klimek. Sottotono Ilenia Furlanetto che continua ad alternare, a detta degli addetti ai lavori, super prestazioni ad altre veramente indecifrabili. In difesa ha potuto ben poco la veterana Lorena Bassi che con l’uscita dal campo per infortunio (ad inizio di ripresa) di Francesca Franco ha perso una delle giocatrici fondamentali dello scacchiere emiliano.
Sul campo del Dossobuono, infine, l’altra gara di semifinale play-out con il Ferrara di Ernani Savini che ha dovuto sudare più del dovuto per aver ragione delle giovani venete che hanno mostrato evidenti segnali di miglioramento.
Le ragazze dello spagnolo Escanciano trascinate come spesso accade dalle reti di Laura Guadagnini e dalle parate di Elisa Ferrari hanno messo paura a capitan Soglietti e company probabilmente troppo convinte di poter avere vita facile. Match equilibrato per i primi trenta minuti di gioco con le ospiti che comunque mantengono una leggera supremazia al riposo. Nel secondo parziale viene fuori la grinta e la tecnica di Gaia Zuin, Marrocchi, Marchegiani e della “solita” Neli Dobreva capaci di operare il break decisivo per la vittoria del primo round.
Adesso una settimana di duri allenamenti per tutti in preparazione del prossimo turno già decisivo, soprattutto in ottica play-out.
A Casalgrande le ragazze di Carlo Trinelli proveranno (ma non sarà facile) a rimediare al ko sardo per salvarsi e chiudere dignitosamente un stagione giocata a “corrente alternata”; mentre al pala Boschetto di Ferrara le emiliane di Savini avranno a disposizione il match-ball per spedire Dossobuono allo spareggio finale.
Per la poule scudetto, invece, si giocheranno Conversano-Salerno con le prime nettamente favorite e alla ricerca di un immediato riscatto dopo la dèbaclé in terra lombarda, mentre nel posticipo di domenica, al palazzetto di San Nicolò, le padroni di casa del Teramo e il Cassano Magnago cercheranno entrambe quella vittoria che farebbe già sognare la disputa di una insperata finale scudetto.
E si sa che, alle volte, i sogni possono divenire realtà…