“Affaire” Estense: il Consiglio si spacca

La posta in palio è altissima, in gioco c’è la credibilità del Consiglio Federale e questo lo hanno capito in molti. Non è un caso, infatti, che sulla questione Handball Estense, forse per la prima volta in questi anni, non si è registrata unanimità di consensi all’interno dello stesso organismo. Perché la vicenda va ben oltre le “scappatoie” offerte dalle diverse pubblicazioni dei Vademecum (due per stagione), molto oltre un inciso studiato ad hoc tre anni fa quando il massimo campionato femminile era a forte rischio e bisognava pure inventarsi qualcosa per tenerlo in vita in maniera decorosa, cosa poi puntualmente avvenuta con “l’invito” del Nuoro (!). Il problema sollevato da molti, all’interno dello stesso Consiglio, non sta tanto nella possibilità di far partire dalla prima categoria nazionale un club costruito dal nulla – creando un pericolosissimo precedente – quanto nella scarsa credibilità, impopolarità di un’operazione che non ha alcuna ragione di esistere tranne che assecondare lo “sfizio” di qualcuno, sfizio che, come per incanto, si trasforma in atto di protervia, di ingiustificato, immotivato ed inutile totalitarismo. Della serie “Io sono la Federazione e faccio quello che mi pare”, la decisione di aumentare, senza una ragione valida, il numero delle partecipanti del massimo campionato femminile va ben oltre il mero dato regolamentare. Giova, allora, fare un piccolo sunto. Fino a poco tempo fa all’interno dello stesso Consiglio vivevano, ignorandosi, due anime; c’era una parte che guardava con attenzione solo all’attività maschile ed un’altra che curava solo l’altra metà del cielo. Si viveva serenamente, nessuno ostacolava i progetti degli altri e si andava avanti d’amore e d’accordo sotto l’egida di un solo Presidente. Ora che questa “spartizione” non esiste più, perché qualcuno ha bene inteso che la valutazione sull’operato della Federazione viene fatta per intero e non per compartimenti stagno,  ecco che anche una decisione avente ad oggetto il settore femminile diventa materia di tutti e non solo di una parte! Di qui le spaccature, le precisazioni, i distinguo. D’altronde qualcuno riuscirebbe solo lontanamente ad immaginare cosa sarebbe successo se una questione tipo Handball Estense, così come è nata e imposta al movimento, fosse venuta a galla nel maschile? Ed allora, al netto delle scappatoie regolamentari, delle questioni di diritto, di quelle sportive – forse neanche nell’ultimo degli Enti di Promozione si permette ad un’associazione di partecipare direttamente alla fase finale dei giochi senza essere passata dalla qualificazioni – bene, al netto di queste vicende tutte nobili e meritevoli di attenzione, va da sé che la questione Handball Estense riguardi in primis la credibilità della FIGH, una Federazione Nazionale affiliata al CONI. Non certamente un “giochino” privato nelle mani di pochi.