Azzurre: Vietato distrarsi!

Rafika Ettaqi
Rafika Ettaqi

Vietato distrarsi o, se volete, Nessun dorma. Questo l’imperativo che deve accompagnare le Nostre giocatrici fino alla partita della verità di domenica pomeriggio a Follonica (RAI Sport, ore 18.30).

La qualificazione è possibile, lo avevamo detto e ripetuto in più salse nella vigilia di Skopje, lo ribadiamo con maggior forza oggi.

Corsi e ricorsi storici. Era il novembre del 2004 quando a Siracusa, l’Italia perse di un nulla la qualificazione a EURO 2005 contro Portogallo e proprio Fyr Macedonia ed Islanda, le due avversarie di oggi. Ricordiamo la sconfitta evitabile con le macedoni, quella rocambolesca ed inspiegabile con il Portogallo e la vittoria di misura sulle islandesi.

Oggi potrebbe essere un’altra storia. L’Italia ha cominciato bene, ha superato gli impacci iniziali ed ha espugnato Skopje, che non è proprio un posto ameno, quindi brave ragazze. Adesso viene il meglio. Il girone è a tre squadre, una sola si qualifica per i play off di giugno, una vittoria a Follonica di fatto elimina le macedoni e rinvia al doppio match con l’Islanda, a novembre, la qualificazione. Dentro o fuori, tutte finali, quindi vietato distrarsi.

La qualificazione alla seconda fase manca da molto tempo, quella alle fasi finali da sempre, ma facciamo un passo alla volta. Biennio 2006/2008, doppia sfida con l’Austria al tempo in gran spolvero. Nel 2006, dopo aver superato il primo step dietro la Bulgaria e battendo tra le altre l’Islanda, la Nazionale allora guidata dalla signora Ivaci perse il pass per EURO 2006 superata nettamente dalla forte squadra austriaca.

Stessa storia due anni dopo, ma quella volta il distacco dalle austriache (Engel, Acimovic, Spiridon-Popa e compagne) fu meno evidente, dieci reti all’andata maturate nel solito primo tempo da “son qui, ma non ci credo” e vittoria sfiorata al ritorno in un match avvincente giocato a Salerno e perso 27 a 29. Era il gruppo già esperto di Pistelli, Barani, Bassi, Popescu, Anisenkova, Pavlyk, Scamperle e delle sorelle Porini, alcune giocano ancora in Campionato, e forse questo la dice lunga. Poi una serie di eliminazioni al primo turno.

Oggi questo gruppo giovane può invertire il trend e provare a cambiare passo. Per farlo non bisogna mollare la presa, rientrare in campo con lo stesso spirito visto nei secondi trenta minuti di Skopje, per giocare il terzo e quarto tempo di una partita ancora aperta e che le macedoni, le conosciamo, non hanno certo deciso di lasciar perdere.

Magdincev onestamente non ha molto tra le mani, ma userà il materiale disponibile con determinazione, siamo sicuri che non verrà in gita in Riviera, però l’Italia c’è e deve vincere.

La bella prova di Skopje non cancella i molti dubbi progettuali di cui abbiamo discusso in queste settimane, alla Nazionale manca comunque qualcosa come abbiamo evidenziato anche in sede di commento alla gara e sulla quale ritorneremo indipendentemente dal risultato di domenica.

L’auspicio, su questo punto, è che le strade della Nazionale e del Campionato tornino ad incrociarsi positivamente perché l’Una aiuta l’Altro e viceversa. Così almeno avviene in un mondo normale.