E’ possibile alleggerire il carico di lavoro di una Federazione mantenendo allo stesso tempo efficienza e produttività? La risposta è si e sta nella realizzazione di una Lega. La pallamano ne presenta già una in campo maschile e ci sono ampie possibilità che se ne possa realizzare una anche per quanto riguarda “l’altra metà del cielo”. Marco Beghini, presidente dell’Olimpica Dossobuono, si fa portavoce del progetto che punta alla creazione di una Lega femminile e ne spiega alcuni punti, sottolineandone in primis la struttura e la finalità: “Scopo? Innanzitutto sarà quello di curare alcuni interessi comuni alle società che andranno a costituirla ma non solo di quelle, dell’intero movimento, promuovendo il nostro sport attraverso i mezzi di informazione e di divulgazione quali la carta stampata, i media e le televisioni; nel campo commerciale ed industriale attraverso la stipula di convenzioni ed accordi con aziende e/o gruppi che vogliano affiancare il loro nome al nostro sport, in cambio di servizi e/o risorse economiche, con l’organizzazione di eventi di vertice per aumentare l’”audience” e ad altri mezzi che verranno individuati e perseguiti da coloro che faranno parte dell’apparato con il solo ed unico fine di promuovere a largo raggio la pallamano”. Da quali esigenze nasca l’idea è presto detto: “Dobbiamo avere al più presto un cosiddetto “prodotto vendibile” del nostro sport. Attualmente non siamo in grado di proporci con la stessa incisività di una qualsiasi altra società di altri sport indoor attualmente più in voga, come il volley e il basket. Questi riescono a presentarsi con un’altra veste, hanno ben altre potenzialità che discendono principalmente dalla visibilità e dal costante e martellante lavoro di Federazioni e Leghe svolto negli ultimi due decenni. Non pretendo che la pallamano, nel nostro caso quella femminile, arrivi così in alto nel breve termine ma sono convinto che si possa iniziare un percorso che in futuro porterebbe il nostro sport ad avere un seguito esponenzialmente maggiore di quello attuale. La costituzione di un apparato a se stante, anche se strettamente legato alla Federazione, consentirebbe di avere un maggior raggio di azione e non costituirebbe un fardello bensì una risorsa da impiegare e sfruttare. La nascita di una lega femminile agevolerebbe e probabilmente creerebbe un effetto volano anche per quella maschile, già presente sul territorio, con conseguente iniezione di fiducia e possibilità di collaborazioni. Sarebbe decisamente importante per l’intero movimento”. Eppure un’iniziativa simile fu già presa in passato ma non ebbe né riscontro né successo. La speranza, in primis di Beghini, è che questa volta sussistano le condizioni per portare a compimento il progetto: “Mi sembra che al termine della stagione 2010/2011 ci sia stato un tentativo di far funzionare un lega femminile ma non se ne fece più nulla per vari motivi. Mi auspico che in futuro sarà diverso.”