Benincasa tra passato, presente e futuro!

Benincasa - Salerno
Benincasa – Salerno
Lorena Benincasa è uno dei prodotti doc del vivaio salernitano, ma a differenza di Coppola e Napoletano ha girato un po’ prima del gradito e positivo ritorno a casa. Lascia Salerno nel 2007 per seguire Lucio Ribaudo a Ferrara, sette stagioni, le prime due molto importanti concluse con un secondo posto e subito dopo una semifinale scudetto, che le valsero anche la Nazionale, poi la serie A2 sempre a Ferrara e l’anno scorso il ritorno in prima divisione con il Teramo, a settembre scorso di nuovo Salerno. Giocatrice universale e grintosa si è calata alla perfezione nella nuova avventura e sta dando un contributo importante ai risultati del Team di Nasta.

Lorena, partiamo dalla fine, dopo otto anni tra Ferrara (sette) e Teramo, il ritorno a casa…

Felice di essere ritornata nella mia città, nella squadra e nella società dove sono cresciuta e dove ho ritrovato i dirigenti di un tempo ma soprattutto le mie amiche, con le quali ho condiviso tutto il percorso che mi ha portato a vivere la mia bella esperienza sportiva. Mi sono trovata bene anche a Ferrara e l’anno scorso a Teramo, ma casa è sempre casa…forse sto invecchiando? La realtà di Salerno è particolare, qui si gioca sempre per vincere e le pressioni sono diverse, bisogna dare il massimo tutti i giorni, allenamento per allenamento, questo sto cercando di trasferire anche alle mie nuove compagne più giovani.

Quindi c’è un po’ di rimpianto per non aver partecipato a un ciclo di successi quasi incredibile..

Sicuramente sarei stata contenta di partecipare ai successi della PDO, ma no, non ho rimpianti, perché ho fatto delle scelte pensandoci, mi sono tolta delle belle soddisfazioni sportive e soprattutto sono cresciuta come persona.

Ferrara, una seconda casa, primi anni molto avvincenti, poi?

Si Ferrara rimane la mia seconda casa per tanti motivi, ma come sempre tutto ha un inizio e una fine e l’anno scorso ho cercato nuovi stimoli altrove, mi sono rimessa in gioco ed ora eccomi qui. Per quanto riguarda la mia esperienza in Emilia porto con me il valore dei rapporti personali e, sotto l’aspetto sportivo, soprattutto il primo campionato quando ci siamo giocate lo scudetto fino all’ultima giornata per poi cedere il passo al Sassari.

Poi qualche anno in chiaroscuro…

Dopo l’iniziale rammarico per la scelta societaria di rinunciare alla massima serie, comunque l’esperienza non è stata negativa perché mi ha dato la possibilità di crescere ulteriormente, di confrontarmi con squadre mai incontrate fino a quel momento e poi ho riavuto come allenatrice Adrijana Prosenjak, che per me è stata fondamentale negli anni della crescita a Salerno e mi ha dato nuovo entusiasmo nel suo anno ferrarese, nonostante la mancata promozione che ancora brucia.

Rapporto importante ma anche un po’ tormentato con la Prosenjak…

Ad Adrijana devo gran parte della mia crescita come atleta e come persona, ma come in tutti i rapporti è normale avere alti e bassi, di lei ho una grande stima, mi ha formato da ragazzina così come ha fatto con le mie compagne di allora e di oggi, se io, Antonella e Pina abbiamo questa testa, lo dobbiamo a lei.

Teramo sembrava quasi una tappa di fine carriera, poi la nuova avventura come l’hai chiamata tu, ti sei ritrovata protagonista e al centro del progetto, soddisfatta?

Salerno quest’anno per me è stata una sfida con me stessa, volevo rimettermi alla prova, ritornare a giocare in una società prestigiosa che lotta sempre per obiettivi importanti. Tutti dicono che ci siamo ridimensionate, ma invece siamo lì, seconde pronte a giocarci le nostre carte fino alla fine.

Siamo a metà stagione, obiettivo play off raggiunto, cosa pensi possa riservare la seconda parte della stagione?

Personalmente spero di continuare a far bene, aiutare le piccole, come le chiamiamo noi, a crescere trasferendo loro soprattutto la mentalità di cui parlavo prima. Per quanto riguarda la Squadra, penso di continuare a dare il mio contributo e a sentire attorno a me affetto e considerazione. Un ringraziamento particolare lo devo fare al Mister Nasta che mi ha fortemente voluta, la Società mi ha dato fiducia ed il pubblico mi carica ogni sabato. È vero la Società ci disse che l’obiettivo da raggiungere senza se e senza ma erano i play off, per l’appunto erano, il nostro campionato inizia sabato.

Come vedi la seconda parte della stagione, chi consideri favorito e chi possibile sorpresa?

Continuerà ad esserci un grande equilibrio, il Conversano resta favorito. Visti gli ultimi risultati, purtroppo sono rimasta sorpresa del fatto che Ferrara non abbia ancora centrato i play off!

I play off per Ferrara passano da Salerno, come vedi questa partita “particolare”?

Sicuramente da ex darò il massimo, come ho sempre fatto in passato, ricordo un gol sulla sirena a Salerno qualche anno fa, fu pareggio e la Palumbo ammutolì, non credo all’ipocrisia degli ex, un giocatore deve sempre dare tutto per la maglia che indossa. Tornando alla partita con Ferrara, penso che potrebbe anche non essere decisiva perché gli incontri di questa settimana potrebbero dare già risultati definitivi.

Questa settimana Conversano-Salerno già due sconfitte in stagione, cosa ti aspetti sabato prossimo?

Ogni partita ha una storia a se, quindi sarà il campo a decidere, come sempre. Ripeto il nostro campionato inizia sabato!

Concludiamo con una domanda sulla pallamano femminile italiana, tu hai visto gli ultimi quindici anni di attività, un tuo giudizio sul momento attuale.

Sicuramente la pallamano femminile italiana in questi ultimi anni sta vivendo un momento di forte crisi, penso e spero che a breve ci sia un cambiamento, abbiamo bisogno di una scossa, forte, che però deve partire dall’interno. Qualcosa cambierà, questo è il mio auspicio da atleta ma anche e soprattutto da appassionata di questo bellissimo sport.