Quarta giornata dei Group Matches di Champions League femminile senza particolari sussulti, a dimostrazione che forse questa formula ha bisogno di un po’ di manutenzione, come già avvenuto nel maschile – e i risultati si stanno vedendo – e come stanno riflettendo nelle stanze dell’EHF. Chissà che il prossimo meeting del Women Forum Club Handball (l’associazione dei Club europei alla quale partecipa come membro fondatore anche la Jomi Salerno) che si terrà in Danimarca, a Billund in dicembre in concomitanza con la fase finale dei Mondiali femminili, possa portare qualche nuova proposta, anche in considerazione del fatto che, in quella sede, i Club discuteranno del possibile varo della Professional League.
Una mezza notizia questo turno interlocutorio in realtà l’ha portata: il Buducnost non è più a punteggio pieno, fermato in casa, a Podgorica, dalle campionesse rumene di Bucarest. Risultato inaspettato (23-23) visto l’esito dell’andata con la chiara vittoria montenegrina. Un calo di tensione ci sta per Neagu e compagne, il resto lo hanno fatto la determinazione delle avversarie, desiderose di scacciare le nubi che si addensano sul loro futuro, dal momento che la Municipalità di Bucarest, di fatto padrona della squadra, vive giornate non proprio tranquille sotto il profilo politico e giudiziario, nonché un finale al cardiopalma. Ad un minuto dalla fine Adzic chiama time out con la sua squadra in svantaggio di un gol (22-23) ed ottiene il risultato sperato, la Rodrigues Belo subisce un’esclusione più rigore per fallo su Bulatovic, che trasforma e fissa la parità. In precedenza, altre sette realizzazioni della mancina montenegrina, una Neagu poco incisiva perché ben contenuta nel secondo tempo e una Grubisic sugli scudi, autrice di importanti parate alcune decisive dai sette metri. Nell’altra partita del Gruppo D vittoria senza particolari ansie per il Savenhof (27-24) ai danni del Lublin sempre a zero punti.
Al palo, quindi eliminato, l’Hypo nel Gruppo C. Pesante al sconfitta in Ungheria per le austriache (37-16), a cui fa eco un altro risultato molto duro, la vittoria netta (15-25) del Vardar in Danimarca ai danni del FC Midtjylland. Primo parziale equilibrato (11-12) ma ripresa con le danesi a segno solo quatto volte e le macedoni rullo compressore trascinate dall’asse centrale formato da Lekic (6 reti) e Althaus (4).
Vince finalmente il Fleury Loiret nel Gruppo B, dopo tre pareggi, vittoria di misura (19-17) in casa contro un coriaceo Podravka che mantiene ancora viva la speranza di qualificazione ai danni delle tedesche del Thuringer che però dovranno affrontare fuori casa all’ultima giornata. Le tedesche, dal canto loro, hanno combattuto fino alla fine a Budapest (32-28 il finale), nonostante un primo tempo tutto di marca ungherese (19-12).
Nel Gruppo A, infine, rimane in vetta, unica a punteggio pieno, il Rostov Don, grazie ad un sudatissimo 27-26 contro le rumene del Baia Mare trasciante dala solita Alison Pineau in stato di grazie, 10 segnature e sorpasso in testa alla classifica marcatori ai danni di Cabral Barbosa. Regolare la vittoria interna del Larvik (32-28) sul Krim che resta a zero punti e deve sperare in una improbabile impresa a Baia Mare, sabato prossimo, per rimanere in corsa.
Campionati esteri. In Ungheria il Gyori perde lo scontro al vertice in casa del Ferencvarosi (29-28) e cede anche il comando a vantaggio delle rivali dirette. Tutte vincenti le inseguitrici che dopo dieci giornate sono appaiate al terzo posto ma staccate già nettamente dalle due di testa: Erdi, Dunujvarosi e Siofok.
Nella Division d’Honor prosegue il cammino di testa del Remudas Gran Canaria (18), mentre il Bera Bera, seconda con 16 punti ed una partita in più, deve ora guardarsi anche dal ritorno dell’Atletico Guardes (15).
In Croazia, lo Split 2010 fresco di secondo posto, perde nettamente a Zagabria (32-22) e cede la posizione alla stessa Lokomotiva ed allo Zamet, al quarto posto rinviene il Sesvete corsaro a Umago (23-28).
