
Continuano le interviste di HandballTime che oggi ha deciso di dare spazio anche ad un allenatore che ha scelto di tornare a calcare i campi di pallamano dopo aver lasciato per qualche anno il suo ruolo di tecnico. Stiamo parlando di Paolo Baresi, il quale nella prossima stagione condurrà le giovanili della Pallamano Cologne.
HandballTime: Dopo alcuni anni di “astinenza da pallamano” hai deciso di tornare a calcare il 40×20 in veste di mister delle giovanili del Cologne. Come mai questa decisione?
Paolo Baresi: La decisione non è stata presa con semplicità; da una parte una grande passione (la pallamano) ,dall’altra una bella esperienza professionale che mi ha arricchito in competenze e rapporti umani. Ma la pallamano Cologne è la mia casa, sono nato qui come giocatore e come allenatore, mi hanno chiesto una collaborazione con un progetto triennale di responsabilità sull’ambito giovani, mi é parso molto solido….beh non potevo dire no! Sono già a pieno ritmo con la solita “presenza” rumorosa sul campo, con grande soddisfazione per il fatto che sono cosciente di essere arrivato in uno dei migliori settori giovanili. Certamente mi sono detto che era anche arrivato il momento di restituire qualcosa di ciò che loro avevano regalato a me in termini di soddisfazioni, crescita, opportunità.
HandballTime: Passando da uno sport all’altro che differenze hai notato?
Paolo Baresi: Le differenze tra il calcio e la pallamano? Beh fondamentalmente di organizzazione e struttura delle società. Nel calcio sono chiari tutti i ruoli e le mansioni e c’è grande rispetto per le professionalità e le competenze, particolarmente per quella del preparatore atletico, a lui si affidano totalmente i giocatori. Nella pallamano ho trovato invece un po’ di confusione sul “chi fa cosa”…oppure una identificazione totale dei club nella figura di una sola persona; c’è poi poco rispetto per le conoscenze e competenze e tanta voglia di “intrufolarsi” in ambiti non esattamente propri.
HandballTime: Quali sono gli obiettivi che ti sei posto?
Paolo Baresi: I miei obiettivi oggi sono quelli che il direttivo di pallamano Cologne mi ha affidato, nulla di più! Mi é stato chiesto di contribuire a crescere i giovani, di “costruire” atleti che possano garantire un ricambio generazionale di qualità alla prima squadra che attualmente milita in a1 con un roster tra i più giovani di italia. Inoltre mi viene assegnato il ruolo di responsabile tecnico del settore giovanile con il compito di far crescere le competenze specifiche dei giovani allenatori che mi sono stati affidati come collaboratori. Pertanto nessun obiettivo personale ma solo e soltanto i due assegnati dal club. Allenare i giovani è molto diverso da allenare una prima squadra, perdi più femminile….
HandballTime: Quante differenze hai riscontrato tra questa realtà e le squadre femminili che hai allenato precedentemente?
Paolo Baresi: Oggi mi trovo in una società che ha chiara la sua missione e che non si è mai fatta ingolosire da facili successi. Le squadre femminili che ho allenato erano costruite per obiettivi di risultato sportivo nel singolo anno mentre qui oggi mi trovo in una società che fa programmi pluriennali sui giovani! La prima squadra è un punto di arrivo per molti di questi ragazzi, è il “desiderio” di arrivare li alla partita del sabato sera. Insomma due modi di approcciarsi allo sport molto diversi.
HandballTime: Qual è stata la partita che ancora ti fa emozionare ripensandoci?
Paolo Baresi: Quando penso alle mie panchine ho sempre ricordi vividi dei due scudetti giovanili vinti con Cologne nel 98 e nel 99. Della partecipazione in coppa europea con Bancole e delle sfide avvincenti e colorite con Dossobuono di Marco Trespidi….sono sicuro che la gente sugli spalti di Mantova si sia divertita in quegli anni. Beh che altro dire? Come dice il mio amico Max Bernardi: Buona pallamano a tutti, èora di rimettere al centro della pallamano gli allenatori.