CON HANNING PARTE IL NUOVO CORSO FEDERALE

Liberatosi dell’ormai troppo ingombrante figura di Riccardo Trillini, il Consiglio Federale è ora nelle condizioni di poter impostare il “proprio” programma di lavoro. Fin qui, infatti, si era proceduto sulle tracce della passata governance e la qualcosa, stando anche alle modalità con le quali si è deciso di recidere il cordone ombellicale che teneva la FIGH legata al tecnico di Cingoli, non era particolarmente gradita…forse indigesta! Si potrà ancora e tranquillamente discutere sullo stile tenuto dagli attori nella vicenda (da una parte i colloqui avuti dai dirigenti federali con Bob Hanning proprio mentre gli Azzurri erano impegnati nell’avventura iridata e dall’altra il post pubblicato da Riccardo Trillini) ma tant’è, la sostanza resta quella documentata dai fatti. Appunto, i fatti. La nuova Governance e Hanning ripartono da un sedicesimo posto conquistato ai Mondiali frutto non solo delle vittorie ottenute ai danni di Algeria, Tunisia e Repubblica Ceca, ma anche dal percorso che ha portato gli Azzurri in Danimarca, caratterizzato dai successi conquistati con Turchia, Belgio e Montenegro e ancora dalla vittoria ai danni della Serbia che ha di fatto spianato la strada verso la qualificazione agli Europei. Tanta Roba sicuramente…Poteva, allora, essere ancora Trillini a guidare questa “primavera italiana”? Con queste condizioni oggettivamente no. Non c’era più il sostegno federale di cui un DT ha necessariamente bisogno, questo perché sia alla componente che fa capo a Podini che a quella che ha in Pagaria il proprio riferimento politico, l’ormai ex DT non era più gradito: troppo forte e mai rinnegato il proprio legame con una parte della vecchia governance. Dunque si voleva e, probabilmente, si doveva cambiare corso, indirizzo, metodologia anche per assumersi fino in fondo le responsabilità del ruolo occupato, provando a fare meglio del percorso immaginato all’indomani della “rivoluzione” del 2017! Dunque si riparte avendo, però, rispetto ad otto anni fa una base più forte e consolidata, un’abitudine tecnica all’alto livello che non potrà che essere ulteriormente migliorata: il minimo sindacale considerata la legacy lasciata in dote….Ci sarà, intanto, da fare i conti con una situazione economica non particolarmente florida, appesantita dall’interruzione prematura della scorsa legislatura, dal giro di vite imposto da Sport e Salute che dopo aver ridotto di qualche decina di migliaia di euro la contribuzione annuale ha anche imposto il pagamento delle sedi federali (Roma e territoriali) per un importo che da tabella peserebbe sulle casse della FIGH intorno ai 180.000 euro ed, infine, dalla nuova visione strategica della FIGH che ha deciso, tra le altre cose, di appostare la consistente cifra di 200.000 euro per finanziare il settore outdoor, il Beach Handball.