Con il varo del vademecum per la stagione 2024/25 è ufficialmente cominciata l’avventura della Governance guidata da Stefano Podini. Il nuovo asset federale riparte avendo ricevuto in dote, dal punto di vista sportivo, un importante eredità frutto di sette anni di lavoro orientati soprattutto sullo sviluppo del Movimento Nazionale: la Nazionale maschile guidata da Riccardo Trillini qualificata ai Mondiali, le Nazionali Under 18 (14ma nel ranking europeo sulla base degli ultimi aggiornamenti) e Under 20 qualificate alla fase finale degli Europei, i numeri da record al Festival della Pallamano di Misano che scatta oggi, strutture dei campionati senior ormai collaudate, in generale una vivacità ed un’effervescenza mai registrate in passato.
Sul fronte economico i sette anni di lavoro della precedente Governance si sono chiusi con una passività poco superiore ai 200.000 euro, destinati, però, a ridursi, da subito, a poco più di 140.000 euro, grazie al contributo straordinario di 60.000 euro già deliberati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri che per scelte politico/amministrative si è deciso di appostare sul prossimo bilancio e non su quello trascorso. A conti fatti, allora, nel giro di sette anni, è stato quasi raddoppiato il bilancio federale, passato dai 4milioni del 2017 agli oltre 7milioni del 2023, il tutto con un rosso recuperabilissimo, compensato da risultati sportivi ragguardevoli. Strategie, scelte che appartengono alla scorsa Governance e che rappresentano, con i suoi pro e contro, lo “starting point”, il punto di partenza della nuova avventura Federale.
“CONVOCABILI” – Come è giusto che sia una nuova Governance ha il diritto, quasi il dovere, di esprimere una propria visione strategica. A differenza di quanto avvenuto in passato, il nuovo Consiglio Federale guidato da Stefano Podini ha deciso di dare più forza alle esigenze dei club in termini di strutturazione degli organici delle prime squadre. Si spiega così la decisione di implementare il ricorso ai cosiddetti “non convocabili” che oggi, al netto della quota stranieri rimasta invariata (tre), cresce di tre unità. Ridotto a nove (da dieci) il numero degli italiani obbligatoriamente a referto (in serie AGold, ASilver e A1/F) sarà possibile già dalla prossima stagione, con una decisione comunicata a tutti il 30 giugno (è stata davvero una novità per tutti? ndr), avere uno “starting seven” senza neanche un convocabile con tre stranieri e quattro oriundi contemporaneamente in campo!
Teoricamente si dovrebbe ridurre sensibilmente lo spazio a disposizione dei giovani italiani, con tutte le conseguenze del caso, ma è questa una variabile che potrà essere valutata solo nel medio termine avendo riguardo, soprattutto, a quello che sarà il rendimento delle Nazionali giovanili che, giova ricordarlo, negli ultimi sette anni sia a livello maschile che a livello femminile (due vittorie negli Ehf Championship) hanno scalato tantissime posizioni nel ranking europeo. Per questo, allora, è giusto parlare di visione strategica, di impronta data al Movimento in virtù di un mandato legittimamente conferito.
In pillole; la nuova Governance ha deciso di aumentare il numero di atleti già pronti e formati ma non convocabili per le squadre Nazionali, mentre nei precedenti sette anni si è cercato di dare più linfa e più impulso all’attività italiana limitando all’osso l’utilizzo di giocatori “non convocabili”.
“CAMPIONATI E LEGHE” – Conseguenza logica e naturale di questa visione è stata da una parte la riconferma della struttura dei massimi campionati, dall’altra l’impulso dato alla creazione delle “Leghe”. L’assecondare le richieste del “Vertice” è stato, così, uno dei principali argomenti dibattuti nel corso dei Consigli Federali allargati tenutisi nei giorni scorsi a Roma, Consigli durante i quali è stata, ad esempio, rivista correttamente la formula del Supercoppa che nella versione extra large non aveva soddisfatto appieno, così come la riformulazione dei criteri dei play out anche questi meritevoli di una revisione.
Contestualmente, poi, si è proceduto alle prime riunioni di Lega. Quella maschile, con Dicarolo nelle vesti di presidente in pectore (Mazzieri del Cingoli e Montanari del Rubiera vice presidenti) è già in via di definizione, mentre per la Lega femminile, in attesa di appurare le presenze in A1 (Dossobuono ha già rinunciato, Lions Sassari possibile ripescata ndr) l’unica certezza è rappresentata dalla presidenza che sarà in capo a Bravi del Leno.
Nota a margine. Non è passata inosservata ai più, nel corso dei due incontri, l’apparente disincanto del presidente federale Stefano Podini (presente ma solo per i saluti all’incontro con la maschile e assente all’incontro con i club femminili) e, di contro, la presenza costante del presidente regionale della Sicilia, delegato al beach, Sandro Pagaria, invitato ad entrambi gli incontri ma, non si sa, a quale titolo….
di Marcello Festa
Foto: Mezzelani | GMT Sport