Da Kaunas verso il Futuro

Dobbiamo trovare il modo per convincere questi ragazzi a fare una scelta impegnativa per il loro futuro! Con queste parole Riccardo Trillini mi ha salutato a Noci, lo scorso mese di giugno, a margine di una giornata passata a guardare le partite delle Finali Nazionali Under 18 maschili. Nessuno dei due poteva conoscere quello che due mesi dopo sarebbe accaduto a Kaunas nelle partite della Division II di Euro U18, ma dopo i risultati ottenuti in Lituania, la riflessione assume ancora più valore. Abbiamo un gruppo numeroso e, in prospettiva, molto valido di atleti nati dal 1998 in poi, hanno dimostrato di poter competere in campo europeo nonostante molte ore di allenamento in meno rispetto ai propri coetanei: mi hanno detto che gli austriaci, battuti in semifinale, avessero collezionato, nel biennio, circa 250 allenamenti (più o meno 1.000 ore) insieme, probabilmente 10 volte di più dei Nostri. Abbiamo il dovere di non disperdere questo piccolo patrimonio, dando continuità al lavoro di sviluppo tecnico-tattico, concordando con le società di appartenenza programmi mirati che prevedano la crescita anche fisica di questi ragazzi, moltiplicando le occasioni di lavoro insieme e di confronto internazionale (tornei, test matches), ma soprattutto dobbiamo proporre una prospettiva che li motivi a programmare le loro scelte future (studio, lavoro) anche e soprattutto in funzione della pallamano. Non voglio parlare di professionismo tout court, non penso ci siano le condizioni per programmi o peggio ancora proclami in tal senso, ma iniziare a dare una prospettiva ed a programmare interventi di sostegno mirati, questo è possibile. In questa direzione, penso, sia necessario andare, da subito, con questo gruppo e magari anche nel settore femminile, dove le pari età già da qualche anno non sono inserite in nessun programma di sviluppo, sebbene tra serie A e seconda divisione ne possiamo contare ancora circa 40 in piena attività. Un programma tecnico specifico che riguardi e coinvolga a pieno questa generazione con la collaborazione dei Club e la previsione di investimenti mirati per aumentare le occasioni di lavoro specialistico e di confronto internazionale, questo dovrebbe essere il primo obiettivo per la stagione che sta per iniziare, come sempre, purtroppo, con le solite incognite e le “rituali” proroghe dei termini di iscrizione ai campionati regionali/di Area. Che campionati faranno questi ragazzi (non solo i 16 di Kaunas, ma anche altrettanti o forse più comunque validi di questa generazione)? Quale programma è stato stilato per il prossimo biennio, chi avrà la responsabilità di gestire questo gruppo? Domande semplici, scontate, alle quali attendiamo risposte rapide e soluzioni efficaci. Riusciremo a trovare il modo (programmi) per convincere questi ragazzi (e ragazze) a fare una scelta impegnativa per il proprio futuro? La sfida sta tutta qui. Noi siamo disposti a raccoglierla per vincerla.