E’ tutto ver…Aja. Il croato è il nuovo tecnico del Gaeta Sporting Club.

Quando si parla di pallamano a Gaeta il riferimento è inevitabile allo Sporting e soprattutto ai favolosi anni ’80. Un decennio caratterizzato da grandi campioni, risultati strepitosi in Italia ed in Europa, ma anche da un po’ d’amarezza per tutte le volte in cui il sogno è sfumato ad un passo dal traguardo, come accaduto nel 1986 e nel 1988. A dare il via nel 1980 a quello che fu il periodo d’oro e massimo splendore della società tirrenica fu l’arrivo in punta di piedi di Pero Veraja che trascinò i suoi dapprima alla promozione in A e poi all’affermazione in massima serie. Tre stagioni in riva al golfo per il croato, vero e proprio jolly in campo, che in carriera ha vestito inoltre le maglie del Mehanika Metković (lo stesso dove militarono la leggenda Ivano Balic e l’attuale portiere della nazionale italiana Mate Volarevic), dello Zagabria e poi del Dubrovnik e del Capua di cui è stato anche allenatore.
Personaggio carismatico e dal temperamento mite, Pero è rimasto il Maestro per chi si approcciava a questa disciplina 40 anni fa e dopo 8 lustri potrà esserlo nuovamente per tanti giovani gaetani. In cerca di un nuovo rilancio la dirigenza ha infatti affidato al tecnico balcanico l’incarico di allenatore della prima squadra e di responsabile del settore giovanile e scolastico. Una vera opportunità per lo Sporting per far aumentare il bacino e rinnamorare e riavvicinare con la sua figura i tifosi dopo oltre 25 anni di “esilio forzato” e quattro anni di Serie B: 4 come le stagioni in cadetteria in cui militavano i pontini quando Pero atterrò in Italia con la sua bionda chioma ed un nuovo impianto di gioco in arrivo, così come quello inaugurato durante la sua prima stagione in biancorosso. Tante le coincidenze per un popolo scaramantico come quello gaetano, uno spiraglio di positività a cui si affida fermamente la società angioina, smaniosa di tornare ai massimi fasti nel breve periodo, ma soprattutto con un progetto che possa coinvolgere tutta la cittadinanza: perché come dimostrato negli ultimi anni lo Sporting non è solo pallamano, ma anche attività sociale e culturale. Gaeta è già pronta a sognare, anche se il neo tecnico ieri (lunedì ndr) al termine della prima sessione di preparazione atletica è stato lapidario: “Sono tornato per provare a ripetere quello che abbiamo già fatto in passato. Ho trovato una situazione completamente diversa per quanto riguarda la prima squadra, tutto il resto è lavoro e solo lavoro!” Poche parole dunque, ma che bastano allo Sporting per ritrovare il sorriso e tanta voglia di fare bene.