
Cosa hanno in comune Bianca Del Balzo e Giulia Clerici, Alessandra Bassanese, Laura Casale, Rita Trombetta, Cyrielle Lauretti-Matos, Giulia Losio, Giada Babbo e Giulia Dallari, giocano in Serie A, si quest’anno giocano, chi tutta la partita, chi una parte consistente, chi sta nello starting seven, chi subentra, ma giocano.
Da anni, troppi, non capitava che un gruppo giovanile arrivasse piu’ o meno integro ai massimi livelli. Poco importa se questi massimi livelli sono in effetti non eccelsi, se il valore del Campionato è sceso senza se e senza ma, se non ci sono più le squadre di una volta e così via, queste ragazzine ancora minorenni o appena maggiorenni, giocano.
Se a loro aggiungiamo i due talenti di Futura, Alessandra Di Lisciandro e Annares Auer, siamo a 11, Tutte, tranne Clerici, hanno partecipato al MHC in Israele due anni orsono, un terzo posto accettabile anche se ottenuto in una edizione senza le grandi, una qualificazione ad Euro U17 contro le proibitive Svezia e Spagna chiusa con una onorevole vittoria sulla Bulgaria, un successivo fallimentare MHC (seste ed ultime) ma oramai il gruppo era dimezzato da infortuni e qualche scelta al solito discutibile, come quelle che hanno riguardato Giulia Clerici.
Il forte terzino cassanese in realtà un MHC lo aveva già fatto, quello di Mestrino nel 2011, ad appena 15 anni, senza sfigurare, poi l’oblio, mai più chiamata, rea di aver saltato qualche raduno, forse, bene non si sa, come troppo spesso accade.
Un’intera squadra, mancherebbe solo il portiere, si Anna Pozzacchio, portiere di questo gruppo che da sempre gioca a Malo, in seconda divisione, come la Vicini di Brescia ferma da un po’ di tempo per un brutto infortunio, la Pepi, portiere del Grosseto, la Bucceroni ad Oderzo, dopo aver passato Teramo, Nuoro e per qualche mese anche Conversano, e siamo a 16. Poi il solito gruppo altoatesino: Bauer (portiere, Algund), Baumgartner, Mair e Ploner del Brixen, Habicher, Innerhofer e Messner del Meusburger.
Siamo arrivati a 23, poi ancora in Serie A, del biennio 1996/97, ci sono Marzia Della Gatta, promettente portiere di Dossobuono e le ferraresi Lo Biundo e Fantini, le conversanesi dell’U18 ed anche una macedone di Leno che gioca a Cassano ed attende a breve la cittadinanza, Ana Avramova. Sono 30, una meno, una più, forse non c’è il fuoriclasse assoluto, ma poco male, il gruppo non sarebbe da buttare.
Invece accade che, inspiegabilmente la programmazione delle Squadre Nazionali non prevede una qualificazione per loro, stop, finita l’avventura giovanile in barba ai soliti discorsi sull’esperienza internazionale (avrebbero avuto altri due anni di ciclo). Non importa se la maggior parte gioca in Serie A, nè tantomeno che il gruppo presenta caratteristiche antropometriche non trascurabili, che ben 4 di queste ragazze siano comunque chiamate in Nazionale senior, qualcuno ha deciso che non è all’altezza, quindi basta.
Ma all’altezza di cosa? Di qualificarsi? Ma se non lo facciamo da sempre, boh, chi ci capisce è bravo. Ora tutta l’attenzione va al gruppo successivo e già pare che il prossimo Trofeo delle Aree sia stato strutturato per il gruppo successivo ancora, non c’è tempo, bisogna correre, ma per andare dove?
Per rimanere in questa eterna condizione da minorenni, anagrafici e sportivi, che giustifica tutto, soprattutto gli insuccessi. Si rimanda sempre, si rimanda tutto, al prossimo gruppo, al prossimo biennio…. Continua….