Trasferta a Pontinia senza la Ojeda e la Paolucci. All’andata a Guardiagrele, fu battaglia pura contro le laziali, unica squadra a reale portata delle nostre, considerando che il Cingoli e soprattutto il Civitavecchia, sembrano già attrezzate per la serie superiore. Di certo, l’assenza di “Pato”, non lasciava tranquillo il duo Marinari-Nebuloso, ma confidavano comunque sulle capacità dell’intero gruppo, a sopperire la mancanza della italo-argentina. La partenza però è tutta per le padrone di casa. Attuando la formula più semplice della pallamano (errore in attacco-contropiede), le pontine iniziano a far centro con desolante (per noi) puntualità, approfittando dei numerosi errori in attacco delle nostre. La ricezione approssimativa e la mira fallace, complice anche la bravura del portiere laziale, permettevano alle preparate avversarie dei micidiali contropiede, con le giocatrici al tiro da sole contro una pur tenace Di Meo che, in più di una occasione, evitava la capitolazione. Il parziale di 13-4 al 18° del p.t., da comunque il senso alle difficoltà tattiche incontrate oggi dalle nostre ragazze. Bisogna però sottolineare, che i gol delle pontine erano quasi esclusivamente realizzati di prima fase, perchè sull’attacco piazzato, la nostra difesa comunque teneva. Punteggio al riposo 18-8. Nel secondo tempo, non cambiava il senso della partita, anche se in attacco si è sbagliato meno e la Bucceroni, finalmente protagonista, iniziava a mettere a segno colpi di pregiata fattura. L’ingresso della Casaccia e della Davide, unito ad un prevedibile rilassamento delle padrone di casa, ci permettevano alla fine un passivo meno pesante.
Troppi errori nella gestione nella palla, e molto brave le avversarie a partire solitarie verso la nostra porta. L’ ottimo portiere pontino, capace di rilanci tesi e veloci, agevolava questo tipo di gioco. Avremmo dovuto pertanto essere più capaci di gestire la palla, sbagliare meno al tiro, visto che ogni errore si è trasformato in contropiede. Meglio sicuramente sul piazzato, dove le nostre hanno difeso bene e con ordine. 26 gol presi in prima fase su 32 totali, fa capire che, quando non abbiamo sbagliato in attacco, abbiamo saputo difendere. Constatiamo però, partita dopo partita, che a molte delle nostre ragazze manca il “sacro furore per la palla”, di quella grinta cioè, di buttarsi a prendere ogni pallone, a far si che la palla non scappi mai, quella sensazione tattile, quasi mistica, di quando hai il pieno possesso, con il pallone nelle tue mani e guai a chi cerca di togliertelo. Ci penalizza tanto, è pur vero, allenarsi su mezzo campo e pure di ridotte misure. Ma questo c’è e bisogna accontentarsi.