
Intervista a Lorenzo Guzzini, appassionato presidente della Dorica grande rivelazione di questo inizio stagione in testa al girone Sud con cinque successi consecutivi, tra cui due importantissimi scontri diretti con Fondi e Siracusa.
HandballTime: Partiamo dal Campionato, inizio esaltante?
Lorenzo Guzzini: Si, inizio di stagione esaltante ed inaspettato. Insieme al mister ad inizio stagione eravamo un pochino preoccupati, la perdita di giocatori come Castillo e D’Intino non era poco, poi siamo riusciti a rimpiazzarli e i nuovi si stanno dimostrando preziosi, inoltre il mister è stato molto bravo a cambiare un pochino di cose e il collettivo ne ha giovato. Altra considerazione il girone sud è meno tecnico del girone centrale, ma con molto più agonismo. Ci godiamo il momento senza fare troppi calcoli per il futuro.
HandballTime: Favoriti un po’ anche dal calendario? Forse il girone di ritorno si prospetta più duro ed insidioso?
Lorenzo Guzzini: Sicuramente buono il calendario, ma andare a vincere a Gaeta e Conversano non è che sia una cosa così facile, poi a parte il Fasano, nettamente il più forte, penso che tutte le squadre siano insidiose tecnicamente non si vedono mostri o fenomeni, le gare si vincono con l’organizzazione, la grinta e, perché no, un pizzico di fortuna. Inoltre anche se alcune gare difficili le abbiamo disputate in casa bisogna sempre vincerle e noi ci siamo riusciti meritatamente.
HandballTime: Campana, Lorenzetti e Cardile, asse portante della squadra, per la seconda parte della stagione stai pensando di aggiungere uno straniero per il definitivo decollo?
Lorenzo Guzzini: No, ho smesso da tempo di cercare il risultato sportivo a tutti i costi, abbiamo un programma che prevede di fare il meglio possibile con la prima squadra e di far crescere i giovani, le poche risorse che abbiamo le sfruttiamo per altre cose che ritengo importanti come la comunicazione e lo sviluppo del settore giovanile, inoltre la grande forza della mia squadra è il gruppo, un gruppo di amici che si diverte pur essendo dilettanti veri che si allenano come professionisti. Stiamo bene così.
HandballTime: Hai detto che il girone Sud ti è sembrato meno forte tecnicamente, ma che ne pensi di questo tipo di Campionato?
Lorenzo Guzzini: Mi ero espresso tanto tempo fa quando c’era ancora l’elite ritenendo che i tempi imponevano decisioni drastiche. La mia idea era ed è ancora di fare un unico girone di massima serie, ritengo che ancora ci possono essere 10-12 società in grado di fare pallamano ad un certo livello, poi tutta pallamano interregionale a seconda delle zone geografiche tipo quattro gironi, poi pallamano regionale anche se ormai è troppo tardi. L’Italia è divisa troppo poche le squadre del Centro, basta vedere noi per esempio che siamo stati collocati nel girone sud.
HandballTime: Sei consigliere di lega, la Lipam ci sembra abbia nel cassetto una proposta di girone unico a 12/14 squadre, in linea con le leghe europee, la ritieni praticabile? E nel caso, la tua Dorica ci sarà ai nastri di partenza?
Lorenzo Guzzini: La Lipam ha tante idee, ritengo che il dialogo e l’organizzazione siano fondamentali. Sappiamo benissimo che non possiamo paragonarci a leghe come quelle tedesche, spagnole o francesi, ma abbiamo la possibilità di fare buone cose con ciò che abbiamo in casa. Ritengo che si debba ripartire dagli insegnanti di pallamano, metterli in condizioni di costruire giocatori moderni e parallelamente supportare una attività di vertice credibile con il primo campionato che possa essere appetibile sotto tutti i punti di vista. Oggi le possibilità di essere visti si sono moltiplicate con la tecnologia moderna senza avere costi sproporzionati, voi di HandballTime ne siete la prova. Per quanto riguarda la mia Dorica non so dirvi se può partecipare ad una massima serie, da sempre abbiamo fatto i campionati che ci competono senza rinunce o ripescaggi, a parte l’anno in cui il Trieste rinunciò all’Elite e noi come seconda classificata abbiamo accettato di salire di categoria.
HandballTime: Non siamo cattivi, ma a volte dobbiamo. Parlando con alcuni tuoi colleghi la risposta più frequente è ”io non lo volevo questo campionato”, ma allora chi ha deciso dal momento che la Federazione ha sempre detto di aver recepito la volontà dei Club?
Lorenzo Guzzini: Guarda vi rispondo molto sinceramente come risposi anni fa quando mi fecero la stessa domanda: Non sono d’accordo con questa formula, ma onestamente è molto più comodo quindi partecipo. Cosa vuol dire la mia risposta? Vuol dire che per convenienza mi adeguo a qualcosa che non mi piace, ma così riesco ad andare avanti disputando il campionato di vertice, riuscendo a non perdere lo sponsor e vado avanti. Come la volete chiamare? Per quanto mi riguarda la chiamo la volontà di fare qualcosa che tutto il consiglio direttivo della mia società ha voluto fare, con le risorse risparmiate si è proceduto a pagare qualche inevitabile debito e a far nascere un nuovo progetto del settore giovanile che sta andando bene. Per quanto riguarda la Federazione posso solo dire che ho partecipato a tutte le riunioni della consulta delle società dove si parlava della ristrutturazione dei campionati, ma non ricordo proposte di massimo campionato diviso in tre gironi, quindi da questo punto divista la Federazione ha agito più secondo la sua volontà che secondo la volontà delle società.
HandballTime: Stai investendo seriamente sul settore giovanile, perché le società maschili strutturate come la tua non integrano anche l’attività giovanile femminile, quando si va nelle scuole o si affigge un manifesto ci si dovrebbe rivolgere sia ai maschietti sia alle femminucce?
Lorenzo Guzzini: Per quanto mi riguarda è solo una questione di esperienza, nel 2000-2001 abbiamo cominciato anche con le ragazze, inizialmente supportando una attività scolastica, poi aprendo un settore femminile. Le ragazze sono cresciute in maniera esponenziale insieme con Guidotti che le allenava, siamo arrivato a disputare anche la serie A/2 e ci siamo salvati. Dal nostro settore giovanile è uscita una certa Cecilia Carini, giocatrice che tutti gli appassionati conoscono. Poi è venuto il momento delle scelte, ho sempre ritenuto che per tirare avanti un settore femminile ci debba essere una struttura apposta per loro, ricordo che in più riunioni chiesi ai genitori e a coloro che seguivano le ragazze di creare un gruppo dirigenziale parallelo per poter fare una buona attività e naturalmente di creare un settore giovanile, tutto ciò non è avvenuto quindi fu fatta una scelta discutibile o meno ma una scelta. In questo momento non sono in grado di ricominciare per una serie di problemi non superabili. Inoltre se faccio una cosa mi piace farla bene, altrimenti neanche la inizio.
HandballTime: Lorenzo ci sarebbero molte cose da approfondire, ma il tempo stringe, quindi concludiamo con due argomenti veloci. Hai votato il nostro sondaggio sugli arbitri?
Lorenzo Guzzini: No, non ho votato.
HandballTime: Allora come voteresti?
Lorenzo Guzzini: Forse la risposta n. 2 ma il mio pensiero è che abbiamo una classe arbitrale insufficente nei numeri e nella sostanza. La colpa è di tutti: Federazione, società, atleti, dirigenti, allenatori e arbitri stessi. Per prima cosa il reclutamento si potrebbe fare meglio ma tutte le componenti sono collegate, o meglio scollegate e non si riesce ad avere risultati soddisfacenti. L’aver accentrato tutte le attività a Roma è un danno per il territorio, troppe le realtà diverse nella nostra Italia, Spesso dopo il primo corso gli arbitri vengono abbandonati, non seguiti e parallelamente questi non fanno niente per migliorarsi e non investono su loro stessi. Ci sono ancora zone della penisola dove il lavoro viene fatto abbastanza bene, ma in generale siamo insufficienti.
HandballTime: Chiudiamo con la Nazionale: nuovo ciclo Radojkovic, giudizio telegrafico.
Lorenzo Guzzini: Radojkovic mi piace, ritengo che sia competente e che conosce la pallamano italiana, da solo non potrà fare grandi cose ma se sarà supportato da tutte le componenti potremmo cominciare ad alzare la testa.