Hac, Notarianni: “A Nuoro ambiente fantastico, mi piacerebbe tornare”

Un appuntamento prestigioso e un’occasione unica, da sfruttare con il sostegno del pubblico amico. L’emergenza Covid-19, però, si è portata via anche le Finali Scudetto Youth League, che l’Hac Nuoro avrebbe dovuto organizzare sul campo della Polivalente. Il rammarico è ancora vivo, perchè le barbaricine avevano il trionfo a portata di mano. Ma ora è tempo di voltare pagina, e Michela Notarianni, capitano della formazione Under 20, indica la strada alle sue compagne concentrandosi sul futuro.

Michela, come procede il periodo di isolamento forzato?
Ho trascorso le prime due settimane in Sardegna, poi, in corrispondenza con il picco della malattia, sono riuscita a tornare dalla mia famiglia nonostante le note difficoltà sul fronte dei trasporti. A quel punto ho dovuto passare i famosi 14 giorni in quarantena. La cosa più complicata è stata adattarsi al cambio di ritmo: prima della pandemia le mie giornate erano caratterizzate da ritmi frenetici, tra scuola, amicizie e pallamano. Ora invece è cambiato tutto. Continuo a seguire le lezioni online, mi alleno nei limiti del possibile e per il resto, come chiunque, inganno il tempo con le serie TV.

Quanto manca la spensieratezza della Pallamano?
Tantissimo, davvero. Al di là degli aspetti agonistici, giocare mi ha sempre regalato il sorriso. Anche al termine delle giornate più difficili.

Proprio questi giorni l’Hac Nuoro U20, da te capitanata, avrebbe potuto giocarsi addirittura lo Scudetto Under 20. Per di più in casa.
Ci tenevo tanto, perchè per la prima volta nel mio percorso avrei potuto mettermi alla prova su un palcoscenico così prestigioso. La squadra, grazie anche al grande lavoro di coach Deiana, era riuscita a guadagnarsi una straordinaria opportunità, ma purtroppo l’emergenza sanitaria ha reso tutto vano. Siamo molto dispiaciuti, ma non è colpa di nessuno.

Dicci la verità: secondo te sareste riuscite a vincere il tricolore?
Difficile a dirsi, anche perchè nel corso della stagione avevamo dovuto rinunciare a tre giocatrici fondamentali per noi. Sono però sicura che ce la saremo giocata fino all’ultimo pallone, sostenute dal nostro pubblico e da tutta la città di Nuoro.

Qual è, a tuo giudizio, la caratteristica che vi ha permesso di andare così lontano in Youth League?
La squadra aveva senz’altro dei valori tecnici importanti, ma a fare la differenza è stata più che altro la capacità di lottare sempre senza mollare mai. Una qualità che abbiamo mostrato a più riprese durante l’anno.

Cosa pensi invece del percorso fatto con la prima squadra?
Anche in quel caso si trattava della primissima esperienza in Serie A1 per tante di noi, ed è stato inevitabile un periodo di adattamento. Partita dopo partita, però, la squadra è migliorata anche grazie al rientro in panchina di coach Roberto Deiana, e sono certa che nelle ultime 3 gare di regular season, e poi anche nella fase a orologio, ci saremmo tolte delle soddisfazioni conquistando la salvezza sul campo.

Cosa ti porterai dentro dopo questo anno in Sardegna?
Tante cose, ma soprattutto il calore delle persone che mi hanno fatta sentire sempre a casa. Non ero mai stata lontano dalla mia famiglia, per me si trattava un po’ di un salto nel buio, ma a Nuoro sono stata davvero benissimo e porterò nel cuore questa meravigliosa esperienza.

Ti piacerebbe giocare per l’Hac anche nella prossima stagione?
Se ci saranno le condizioni sì, mi piacerebbe molto. Come dicevo, sono stata benissimo in Sardegna, e quando si trova un ambiente così speciale non è facile abbandonarlo. Anche io, come altre compagne, avverto un senso di ‘incompiuta’ rispetto all’ultimo campionato, e mi piacerebbe portare a termine la missione. Inoltre a Nuoro vorrei concludere anche il mio percorso scolastico. Per questi motivi, e anche per tanti altri, l’Hac è senz’altro in cima alle mie opzioni per il 2020/2021.