Un’altra partita a due facce per l’Handball Club Mascalucia, che ancora
una volta gioca bene, convince e conduce durante il primo tempo, per
poi sciogliersi come neve al sole durante la seconda frazione. Un derby
iniziato sotto i migliori auspici, come si augurava mister Fiumicelli, che
commenta con noi la sconfitta rimediata a Palermo: “Rimane grande
rammarico, perché la partita era stata preparata minuziosamente e
l’approccio tattico è stato tanto efficace da scardinare la loro difesa
aggressiva. Non si incontra spesso una difesa così profonda e
nonostante ciò stavamo rispondendo al meglio possibile, tanto da
raggiungere il +3 durante i primi 20 minuti di gioco. Nel primo tempo
partita da applausi per portieri e attacco. Dovessi fare un nome su tutti
sarebbe assolutamente quello di Vito Cardaci, che si è dimostrato un
grande terminale offensivo, molto in palla sull’out di destra”.
Ma il match, appunto, è stato a due facce e dopo gli elogi è il tempo
delle critiche: “La difesa invece continua ad avere un problema relativo
alle palle perse, con 3 contropiedi regalati nel primo tempo e ben 6 nel
secondo. Sono questi errori che fanno la differenza, posto che, ancora
una volta, c’è stato un black-out generale al ritorno in campo. Mi assumo
la responsabilità e devo cercare ancora di comprendere il perché di
questi passaggi a vuoto quando rientriamo dagli spogliatoi. Dopo aver
subito tutte quelle reti nei primi 4 minuti della seconda frazione, il gioco è stato sempre meno lucido e anziché riprendere il pallino del match il
gap si è ulteriormente dilatato, fino alla disfatta”. Rammarico, per il
potenziale dimostrato dal gruppo a corrente alternata: ”C’è la
consapevolezza che la squadra, sebbene non per tutta la partita, ha
dimostrato di potersi giocare la vittoria praticamente contro tutti. Ma
anche stavolta, nonostante il vantaggio iniziale, lasciamo l’intera posta
in palio agli avversari. Ammetto che sta diventando un problema cronico
a cui devo trovare una soluzione, ma stiamo lavorando per non subire
più alcuna rimonta”.