Negli attenti e puntuali resoconti delle gare amichevoli disputate dalla Nazionale Femminile Azzurra in Portogallo manca all’appello, in maniera anche clamorosa, un fatto che meritava di essere oltre che menzionato anche approfondito. Immaginiamo si sia trattato di una distrazione del meticoloso articolista, altrimenti dovremmo immaginare ben altro…Ed invece è sfuggito alla cronaca della partita persa dalle Azzurre contro il Portogallo l’espulsione di coach Marco Trespidi, si proprio lui il CT, per l’occasione in panchina a guidare la sua squadra, dispensato dalla “mannaia” che gli impone l’astensione per conflitto di competenze (essendo anche delegato EHF) in occasione delle partite ufficiali.
Evidentemente ormai poco abituato allo stress della panchina, Trespidi è stato espulso a metà della ripresa dopo aver pesantemente inveito contro la coppia arbitrale rea di non aver sanzionato con un due minuti o addirittura un rosso, una giocatrice portoghese che aveva colpito al volto, con un tiro dai sei metri, il portiere azzurro Monika Pruenster.
Trespidi ha alzato la voce, si è sbracciato ed alla fine è stato allontanato dal campo, complicando, in quel momento, la partita della sua squadra. La circostanza è abbastanza clamorosa, non certamente una novità, soprattutto per quello che è il ruolo che riveste il signor Trespidi a livello Internazionale. Come si può, essere al tempo stesso, “controllori” e “controllati”? Ovvero come si può rivestire, contemporaneamente, il ruolo di selezionatore/allenatore di una squadra nazionale e quello di delegato della Federazione Internazionale, resta un mistero per tutti.
Sicuramente, in Europa, non si saranno meravigliati più di tanto della singolare circostanza, già considerando l’Italia il paese del Conflitto d’Interessi. Trespidi come Berlusconi? Sembrerebbe proprio di sì e che non si parli di paragone irriverente; l’affinità tra il coach azzurro/delegato EHF e l’ex Primo Ministro a questo punto risulta evidente e non riguarda il calcio. Trespidi tifa Inter.