“Nemo Profeta in Patria”. Deve averlo pensato nella serata di ieri, all’esito dello spoglio delle votazioni Componente Tecnico/Atleti della regione Lazio, il candidato alla presidenza della FIGH, Stanislao Rubinetti. L’urna ha, infatti, certificato una scarsa presa della “sua” proposta elettorale proprio nella regione Lazio, quella che – per ragioni di nascita e attività – doveva esserne la Roccaforte. Ed invece su quattro slot disponibili (2 Tecnici e 2 Atleti), il leader di Regola 19 ha portato a casa un solo voto (Tecnico) lasciando al Perimetro e al suo avversario Loria 3 voti (2 atleti – 1 Tecnico). Vero è che in questo caso non vige il principio del “maggior peso” dei gol segnati in trasferta, ma è ovviamente oggetto di profonda valutazione elettorale, all’interno della sua stessa componente, l’anomala ed indicativa circostanza. Un “candidato” alla presidenza che cicca proprio nel suo territorio (per la cronaca Loria in Campania ha raccolto un rotondo 5 a 0 ndr) crea profondo disorientamento a maggior ragione se ciò succede a margine di una lunga campagna elettorale (cominciata praticamente all’indomani dell’elezione a Consigliere Federale) con il dato parziale delle votazioni Tecnici/Atleti che vede soccombere la componente da lui capeggiata in maniera netta (43-11). Ad amplificare l’imbarazzo dei sostenitori della proposta elettorale targata Regola 19 provvede, poi, un ulteriore dato. Dall’urna riservata alla componente atleti della Regione Lazio non è uscito neanche un voto per il candidato di Rubinetti, l’ormai “famosissimo” Marzio Carrano (di cui ci siamo già ampiamente occupati ndr) e di cui, al netto della missiva inviata dal presidente della società HandRoma (ASD direttamente riconducibile al candidato presidente del gruppo Regola 19), non se n’è avuta traccia neanche all’esito del voto. Una circostanza davvero poco edificante per chi ha fatto della trasparenza il suo cavallo di battaglia. Trasparenza d’accordo, non invisibilità!