È bastata una sconfitta, pesante nelle dimensioni, per gettare nuovamente nello sconforto il team nazionale. La pesante batosta rimediata dalle Azzurre a Chieti contro l’Islanda ha troppo velocemente spento l’entusiasmo che si era creato intorno all’Italia dopo la bella e convincente doppia affermazione ai danni della Macedonia.
Neanche un commento ufficiale sul sito federale e affini dopo la sconfitta, addirittura neanche un approfondimento sulla gara di ritorno che pure attende Fanton e compagne domani in Islanda. Come documentiamo alla fine dell’articolo, abbiamo chiesto ufficialmente la possibilità di intervistare un componente dello staff tecnico, ma alla nostra richiesta non è stata data risposta.
Fa niente anche perchè la circostanza non ci impedisce, certamente, di scrivere. Sui social qualcosa è circolata, ma la cataloghiamo nel mare magnum delle frasi in libertà che spesso caratterizzano il nostro piccolo e coinvolgente mondo.
Il campo, purtroppo, ha detto che l’Italia non è ancora all’altezza delle nazionali continentale di medio valore, quale è appunto l’Islanda che, a prescindere dal ranking occupato, di certo non investe per la sua attività federale la stessa cifra investita dall’Italia. Ma di questo ce ne occuperemo nei prossimi giorni.
Oggi, invece, vogliamo ancora pensare che, per quanto la qualificazione sia molto compromessa, l’Italia abbia ancora la possibilità di rialzarsi, lottare e perchè no vincere in Islanda e tenere aperto il discorso. Troppa depressione, troppi scaricabarile dopo la sconfitta di Chieti quando, invece, c’era, e c’è, da giocare un’altra partita e tutto può ancora succedere.
Per informazioni chiedete agli amici di Fasano e Carpi che ancora ricordano quanto avvenuto nello scorso mese di maggio….E allora perchè consegnare le armi con così largo anticipo? Perchè rubricare la gara in Islanda come un impegno dovuto, così come si evince dal “low profile” tenuto dalla stessa Federazione oggi, alla vigilia del match?
Se come, troppe volte avvenuto in passato, si prova in questo modo a minimizzare il tutto, è evidente che l’operazione sia già naufragata, in quanto i riflettori sono già ben accesi.
Se, invece, il tutto è frutto di una semplice “dimenticanza”, allora che qualcuno si assuma le responsabilità dell’onere di informare sempre e comunque. E comunque, per chi non lo sapesse, l’Italia gioca domani alle 16 a Reykjavik. Per quanto ci riguarda abbiamo la speranza che le Azzurre possano ancora farcela!