L’ inchiesta | “Una Pallamano da Ricomporre” un anno dopo (2). Le Nazionali

✍️ by redazione


Il 2025 sarà per sempre ricordato come l’anno del “Riscatto Azzurro” perché dopo stagioni vissute tra alti e bassi, esperimenti ed imprecazioni alla malasorte, finalmente l’Italia è riuscita nell’impresa di centrare la qualificazione ai Mondiali e, successivamente, agli Europei.


Un doppio traguardo dal significato storico da ascrivere, per intero, al corso tecnico guidato da Riccardo Trillini. Grazie a questo doppio, storico, risultato, la Governance a guida Podini ha, così, vissuto e celebrato due risultati di straordinaria importanza, centrati a margine di un duro e dispendioso lavoro portato avanti per sette lunghi anni da chi l’aveva preceduta. Il primo passaggio ufficiale del nuovo corso Podini è stato, invece, quello di dare il benservito a Trillini ed assumere alla guida tecnica della Nazionale il tedesco Bob Hanning al quale, ora, spetta il compito di mantenere il livello raggiunto e, possibilmente, migliorarlo.


A cascata, dopo Hanning, sono stati rivisti tutti gli staff delle squadre Nazionali. Tra gli avvicendamenti più importanti spicca, sicuramente, l’ingresso nella “Famiglia Azzurra” di Alessandro Tarafino che da tempo attendeva (giustamente) un’opportunità. A lui il compito di coltivare il talento senza, però, poter contare sull’apporto del Campus Italia che, dopo un robusto investimento di cinque anni, è stato dapprima ridimensionato ed a breve completamente “liquidato” ma, soprattutto, a quanto filtra, con un programma d’allenamenti d’avvicinamento agli impegni ufficiali (stage) molto ridotto.


Da verificare anche il destino del Centro Federale di Chieti, tra le principali novità introdotte dalla precedente Governance, oggi oggetto di diverse valutazioni di carattere politico ed economico. Probabile che il doppio investimento Campus + Centro Federale possa, allora, essere già al capolinea a beneficio di una costante esportazione del talento, in particolare in Germania grazie ai buoni uffici di Hanning, ed un maggior coinvolgimento delle “piazze storiche” della pallamano italiana ora candidate anche all’ospitalità delle comitive Azzurre.


Da verificare, però, nello specifico la quantità degli stage riservati alle squadre Nazionali Indoor che, dalle prime indicazioni, sembrano in netto calo a fronte, invece, di un’imponente impennata dell’attività di Beach.


Situazione sostanzialmente invariata sul fronte femminile al netto, anche in questo caso, di una totale rivoluzione degli staff tecnici. L’altra metà del cielo della pallamano italiana continua a vivere una situazione di stallo, ora ulteriormente acuita di una drastica riduzione dei raduni collegiali. Sembrano irrimediabilmente lontani, ad esempio, i lunghi e produttivi stage vissuti con Ivaci e Tedesco, prodromici ai successi agli EHF Championship del 2021 (Chieti) e 2023 (Kosovo).


Foto: Diego Mondini