La “guerra” dei numeri. Non c’è elezione che si rispetti senza che a questa si accompagni la “solita” gazzarra propagandistica. Ci sta ed è normale che accada. Intanto le certezze. Terminate le consultazioni su base regionale per l’elezione della componente tecnici/atleti, si conoscono i nomi e la provenienza dei 45 atleti e dei 27 tecnici che a giugno si recheranno a Roma per eleggere il presidente Federale ed i propri rappresentanti. Fin qui nessuna interpretazione, tutto chiaro e stabilito!
Il problema interpretativo nasce nel momento in cui occorre stabilire (con largo anticipo, sic!) a chi la componente eletta dovrà attribuire la propria preferenza. E qui si scatena la gazzarra! Premettendo che si parla di persone, uomini e donne, dotate di una propria personalità e quindi liberi una volta in cabina di scegliere il proprio rappresentante, e che tra gli eletti sicuramente non mancano tecnici ed atleti fortemente fidelizzati ai rispettivi club e quindi allineati ai “desiderata” dei presidenti (nessuno scandalo ndr), l’anomalia che si registra verificando i rispettivi conteggi sta nel fatto che alcuni ascrivono al proprio Movimento voti che probabilmente appartengono agli altri. Anche in questo caso nessuno scandalo! E’ la normalità.
I conteggi riportati da Handballtime che vedono “Ricostruiamo la Pallamano”, il movimento che fa capo all’ex fischietto siciliano Sandro Pagaria che ha puntato le sue fiches di vittoria sull’altoatesino Podini, in vantaggio su “Seconda Fase” e “Regola 19” con 41 voti (26 Atleti e 15 tecnici) a 31 (19 Atleti e 12 Tecnici) raccolti dalle altre due coalizioni, sono diversi da quelli riportati dalla pagina facebook Pallamano Caffè che scrive testualmente… la componente Podini ha raccolto circa il 70% dei delegati della componente tecnici mentre il restante 30% degli eletti è da suddividere tra Cenzi e Rubinetti,,,. Come sempre accade ognuno tira l’acqua per il proprio mulino, nessuno scandalo anche in questo caso. Chi sta nel giusto? Evidente che i rispettivi Movimenti tendano ad assegnarsi un maggior numero di voti. Solo a giugno si tireranno i conti e si conoscerà l’esito di questa tornata elettorale che, giusto ricordarlo, pesa l’8% nell’elezione del Presidente Federale ma che assegna 3 poltrone in Consiglio: rappresentante di tecnici e degli atleti un uomo ed una donna.
Ecco ciò che andrebbe, invece, sottolineato ma troppo spesso taciuto è che, tanto i tecnici quanto gli atleti, avranno l’onere e l’onore di eleggere i propri esponenti in seno al Consiglio, coloro i quali dovranno rappresentare i loro interessi, tutelare i loro diritti. Ed a proposito di certezze. Si conoscono con certezza i nomi e le storie degli eletti nelle singole regioni ed anche in questo caso non mancano gli spunti d’interesse, le curiosità. Curioso, ad esempio, che in Sicilia, casa madre di “Ricostruiamo la Pallamano”, l’unico atleta praticante, il 22enne Lorenzo Santoro dell’Aretusa è rimasto clamorosamente al palo sopravanzato dai colleghi: Gerlando Santamaria, 50 anni fino a qualche tempo fa tesserato come dirigente del Cus Palermo, Luisa Chillè, 53 anni e già vice presidente del beach team Messina, Rossella Porrello, 45 anni ritesseratasi in tempo utile per partecipare alle elezioni e Vittoria Adriana Abbenante attivissima responsabile della comunicazione dell’Handball Erice, nulla a che vedere con la pallamano giocata che si limita a raccontare!
Scontata, allora, nasce la domanda: è questo il modo più giusto e corretto di rappresentare giocatori/giocatrici di una regione, raccontata dall’ex fischietto Sandro Pagaria come avanguardia della pallamano italiana? “Ricostruiamo la Pallamano”, nomen omen
La Redazione
