Le occasioni perdute

Fa discutere e tanto l’esordio horror della nazionale italiana di rugby ai Mondiali appena cominciati in Inghilterra, avvio da incubo tanto da indurre autorevoli giornalisti a parlare di “cultura della sconfitta” dell’ital-rugby. Delle serie “sono belli, bravi ma non vincono mai”, anche i più accaniti sostenitori della palla ovale stanno, dopo anni di diffuso e controproducente buonismo, aprendo gli occhi, denunciando pubblicamente il fallimento di un progetto. “Hanno goduto per dieci anni di soldi, pubblicità, visibilità ma non ne hanno saputo approfittare”, ha commentato con amarezza Fabio Caressa direttore di Sky Sport, l’emittente satellitare che non ha badato a spese pur di accaparrarsi i diritti del Mondiale di rugby e che ora rischia, con l’assai probabile flop degli azzurri, di fare un buco nell’acqua. Cosa c’entra il rugby con la pallamano italiana? Perchè parlare di rugby in un sito specializzato? In teoria nulla, ma a ben guardare c’è un sottile fil rouge che tiene legate le due discipline sportive. Entrambe non hanno grandissima tradizione in Italia, entrambe sono state spesso relegate al ruolo di cenerentola dello sport italiano, ma mentre il rugby grazie ad un’ottima operazione di marketing, nonostante numeri in Italia (e non solo nda) di gran lunga inferiori a quelli della pallamano, è riuscito a ritagliarsi un ruolo nel panorama sportivo italiano, la pallamano che pure partiva dalla stessa “base” è rimasta adagiata sul fondo. Il rugby ha sostanzialmente fallito la sua mission ed è immaginabile dopo questo Mondiale una compressione di interessi e investimenti, la pallamano era e resta chiusa nel suo orticello. Eppure c’è stato un momento durante il quale la FIGH ha avuto l’opportunità di emergere. E’ stato quando l’ex Presidente del CONI Petrucci decise di erogare a favore della Federazione un extra budget da investire nel Progetto Futura, progetto poi avallato e rilanciato da Malagò. A spanne parliamo di un finanziamento di circa due milioni di euro, somma investita interamente nel Progetto Futura che, nella sua genesi, doveva rappresentare la base di lancio per la partecipazione della Nazionale Femminile (e perchè no maschile?) alle Olimpiadi di Rio 2016. Progetto utopistico dal punto di vista tecnico, e lo si sapeva fin dal principio, e che in termini pratici non ha prodotto alcun beneficio al movimento, anzi…