L’Italia contro il tabù Romania

La Romania. Ancora la Romania. Il prossimo 8 Novembre l’Italia fronteggerà il suo spauracchio nella seconda partita valevole per le qualificazioni ai Campionati Mondiali di Francia 2017. Tutti i tifosi italiani dopo il fischio finale della gara vinta contro la Finlandia hanno fatto volare il proprio pensiero alla prossima avversaria, quella Romania che nel Giugno scorso ha letteralmente annientato gli Azzurri nel doppio confronto: 28-22 all’andata in Italia e un roboante quanto pesante 44-25 nel ritorno a Resita. La formazione italiana è chiamata, dunque, a cancellare il tabù rumeno per quanto difficile possa presentarsi l’ostacolo, il doppio ko di poco meno di cinque mesi fa grida ancora vendetta e bisognerà far leva sull’orgoglio palesato da capitan Maione alla fine del match contro la Finlandia. In quelle due gare prevalse il maggior tasso tecnico e l’importante fisicità dei rumeni capaci di annientare, soprattutto al ritorno, quasi tutte le sortite offensive dell’Italia colpendo poi con rapidi contropiedi e tiri dalla lunga distanza. Mihalcea e Csepreghi fecero il bello ed il cattivo tempo rimpinzando il proprio bottino personale di gol ma l’intero sistema rumeno funzionava alla grande contro un’Italia che non riusciva ad arginarne il meccanismo nemmeno per un istante. Non bastarono i tentativi in regia di un buon Sporcic e le sportellate di Maione; Sampaolo e Fovio venivano bucati con impressionante regolarità, cosa che non siamo abituati a vedere nel nostro campionato. Una superiorità totale che la gara di andata a Conversano nascose leggermente nonostante i rumeni diedero l’impressione di gestire il vantaggio senza forzare più di tanto, consci dei propri mezzi e della propria superiorità. Quello era il passato, un brutto ricordo che vogliamo far sparire dalla mente di tutti. Il presente parla di una Nazionale piuttosto centrata soprattutto dal punto di vista psicologico: il gioco spettacolare, magari, potrà arrivare un giorno ma quello che ha più colpito chi ha visto la gara contro la Finlandia è stata la reazione emotiva e la tenacia dimostrata sul campo da gioco. Il più delle volte nello sport la forza mentale prevale sui valori tecnici, quello che più conta sono le motivazioni e la voglia di arrivare, una sorta di molla che spinge gambe e cuore oltre i propri limiti per raggiungere traguardi anche impensabili. Proprio di questo dovrà nutrirsi l’Italia per sfatare il tabù Romania e centrare una vittoria che, sulla carta, resta molto, molto difficile. I giocatori impegnati saranno quasi del tutto gli stessi che subirono quelle due sconfitte e nessuno più di loro dovrebbe covare sentimenti di rivalsa. La Finlandia è già il passato, ora guardiamo avanti e puntiamo ad una preda ben più invitante: la troveremo sul campo di Calarasi. Per scacciare i fantasmi. La caccia è aperta.