Loria: 10 impegni per Il rilancio della Pallamano Italiana

Partiamo dall’otto giugno, ovvero dal Consiglio federale “allargato” che ha di fatto annullato l’Assemblea straordinaria e posto fine alla esperienza di Futura, cosa è successo?

Quanto accaduto l’otto giugno dimostra come fossero fondate le perplessità di molti sulla opportunità di convocare un’Assemblea straordinaria per modifiche riguardanti anche lo svolgimento della futura competizione elettorale. Non posso sapere cosa sia successo realmente in quel consiglio, fatto sta che giustamente l’Assemblea è stata annullata. Sono convinto che lo “sport italiano “ ha dato  un segnale importante alla pallamano italiana; lo sport italiano vuole cambiare rotta e personalmente penso che questo sia il momento giusto che tutti i veri appassionati della pallamano si lascino coinvolgere in questo processo di cambiamento. Tuttavia ci tengo a sottolineare che eravamo pronti a respingere il tentativo di modificare le norme sulle candidature, avevamo raccolto consensi in numero oltremodo sufficiente tra le società in tutte le regioni. Per quanto riguarda il Progetto Rio 2016 o Futura che dir si voglia, questo era oramai consumato da tempo, la decisione dello scorso 8 giugno credo sia una mera presa d’atto da parte del consiglio federale, a mio avviso anche un poco tardiva, soprattutto se si considera che ora le ragazze “superstiti” dovranno affrettarsi per trovare sistemazione in Italia o all’Estero. Il fatto che alcune ragazze possano andare all’Estero non mi sconvolge, sarebbe importante per la loro crescita a patto di scegliere la giusta collocazione e di approcciare l’esperienza nel modo giusto. Si parla di Niederwieser e Auer in Germania; Anika  a Thuringer mentre Annares  sta riscuotendo grandi  apprezzamenti durante la sua presenza  con la Handball Academy dell’Alto Adige a Flensburg.

La stagione elettorale è alle porte, conferma la sua candidatura ?

Si. La stagione 2016/17 sta per iniziare e mi permetta di dire che il ritardo nella pubblicazione del Vademecum è una cosa molto preoccupante. I Club hanno bisogno di programmazione e questa tempistica certamente non aiuta. Siamo a metà giugno e  solo ieri è stato pubblicato un documento che è di fatto una bozza, pieno di se e di ma, non sappiamo come saranno strutturati i campionati, poi non possiamo lamentarci se ci saranno i soliti abbandoni e gironi monchi da 5/6 squadre. La cosa che più mi ha sorpreso è la previsione di riforma della serie A maschile, spostata al 2018/19 senza indicazioni precise sul percorso che dovrà portare al girone unico, anzi a dire il vero le indicazioni ci sarebbero, ma sono alquanto confuse. Sulla candidatura non faccio mistero delle mie intenzioni, è oramai cosa risaputa. Abbiamo formato una Squadra fatta da persone della pallamano, all’interno della quale ci sono competenze importanti e tanta passione. Abbiamo un Programma che sta girando per l’Italia da più di un anno, abbiamo raccolto consensi ed adesioni in gran numero soprattutto nel Centro-Nord dove si sono concentrati gli sforzi iniziali di comunicazione. Abbiamo cominciato da poco a curare anche le regioni meridionali dove i problemi sono diversi e forse più gravi e per questo penso che non esista una ricetta unica per la Pallamano Italiana ma debbano essere messe in campo soluzioni variegate e centrate sui problemi territoriali. Il Sud Italia negli ultimi dieci anni ha visto affermarsi società eccellenti, mi riferisco a Fasano, Conversano, Salerno, Siracusa e prima ancora a Sassari, eppure a fronte di queste eccellenze dobbiamo fare i conti con un Movimento sempre più in crisi con poche società e una base di praticanti in costante diminuzione.

Con quale programma si appresta ad affrontare la competizione elettorale ?

Il programma è importante, senza dubbio, ma in questa fase storica lo sono anche le persone, perché il programma più bello e accattivante dipende dalle gambe sulle quali dovrà camminare, anzi nel nostro caso correre. Abbiamo cercato di definire delle linee di intervento prioritarie per ottenere dei miglioramenti immediati, visibili, sia all’interno del Movimento, sia all’esterno, dove dobbiamo recuperare credibilità. Abbiamo stabilito alcuni principi di fondo quali trasparenza, meritocrazia, orientamento ai risultati, innovazione gestionale, autonomia e centralità dell’aspetto sportivo. Ora però penso sia arrivato il momento di prendere degli impegni precisi perché chi si propone di guidare una organizzazione deve sottoscrivere un patto con la base elettorale, nel nostro caso i Club, i tecnici e gli atleti. Ritengo che sia impossibile fare tutto e subito, ma i primi 100 giorni, dico una cosa anche banale, sono fondamentali. Per questo periodo penso sia possibile prendere impegni precisi e misurabili in modo che la Nostra Pallamano possa valutare da subito la capacità della nuova governance. Per questo motivo, tra poco diffonderemo un documento in cui saranno indicati 10 impegni su punti prioritari del programma, a partire dal ritorno ai Comitati regionali, dal rinnovamento delle strutture tecniche ed arbitrali, alla proposizione di alcuni progetti speciali finalizzati a gettare le fondamenta per lo sviluppo sia della base dei praticanti sia del vertice, con particolare attenzione agli obiettivi olimpici che tutti noi speriamo possano concretizzarsi in Roma 2024.

Un accenno finale alle candidature, chi l’accompagnerà nella corsa elettorale ?

Premetto che la filosofia è un’altra, le candidature non le scelgo io, abbiamo formato una Squadra e poi sarà determinante la volontà delle società e delle componenti tecniche. Tra poco ci saranno le elezioni dei delegati tecnici ed atleti, penso saranno convocate come da Statuto non appena terminate le Olimpiadi, ad inizio del nuovo quadriennio, in quella sede cercheremo di presentare candidati rappresentativi e motivati al cambiamento. Per quanto riguarda le elezioni generali, è ancora presto, da settembre riprenderemo a visitare le regioni e lì si formerà la volontà dei Club, saranno loro ad indicarci chi vogliono che li rappresenti. E’ chiaro che un anno di lavoro ha iniziato a dare qualche indicazione, in alcune regioni sono emerse figure rappresentative e condivise, mi riferisco in particolare a Stefano Podini e Daniele Sonego, che si sono esposte in prima persona per sottolineare la necessità di un cambiamento; altri appassionati della  “pallamano giocata” in altrettante Regioni  mi stanno confermando il loro desiderio di fare parte della squadra e che ritengo saranno al mio fianco nella fase calda della consultazione elettorale.