Matlega ferma Fasano, Bolzano passa di misura

Nella palestra “Gasteiner” l’equilibrio dei minuti iniziali è rotto dal break di 3-0 degli ospiti, avanti al 9′ sul 5-8. Il vantaggio al 12′ tocca il +4 (6-10), con la reazione dei locali che giunge con qualche minuto di ritardo, ma non lesina in efficacia, considerato il parziale di 5-0 che tra il 17′ ed il 22′ porta il risultato dal 10-13 al 15-13. La storia si ripetera, in maniera ancora più marcata, nella seconda parte del match.
Sul finire del primo tempo intanto, grazie anche ad un ottimo ingresso in campo di Giorgio Rossa tra i pali dei fasanesi, la formazione biancazzurra torna in vantaggio con un break di 3 reti (15-16 al 27′), rientrando negli spogliatoi sul 16-17 a
proprio favore.
La ripresa si apre con un parziale di 4-0 da parte di Codina Vivanco e compagni (16-21 al 33′), con il divario che tocca le sei marcature al 37′ (18-24). La gara potrebbe sembrare indirizzata, ma gli alto-atesini non intendono minimamente arrendersi e, complice un black-out offensivo della Junior, ribaltano nuovamente tutto, realizzando un break di 7-1 tra 39′ e 50′ che porta il risultato dal 18-25 al 27-26. I padroni di casa toccano anche il + 2 nei passaggi successivi (29-27 al 52′), con i pugliesi che sprecano alcune chances per riaprire l’incontro, e con gli uomini di Sporcic che non riescono a chiuderlo. Sliding doors conclusiva a 10″‘ dalla sirena, quando Leban sul 30-29 para un sette metri al Bolzano, regalando un’ultima speranza ai biancazzurri, infranta dal doppio salvataggio del portiere locale Matlega, bravo a congelare il successo dei suoi.
Prossimo impegno per la Junior sabato 25 ottobre alle ore 17 in casa contro il Metelli Cologne.
“Questa partita ci dice che siamo una buonissima squadra, per certi versi forte, per certi versi anche bella – dichiara coach Domenico laia – ma al contempo ci dice che in alcuni momenti siamo tanto tanto tanto ingenui. Probabilmente quando ci renderemo conto che alcuni principi vanno rispettati soprattutto quando siamo in difficoltà, solo allora potremmo cominciare a pensare in grande”.