Si è accomodato da pochissimo nel salotto buono della pallamano italiana ma non per questo sembra disposto a recitare il ruolo di semplice invitato. Denis Pellegrini, giovane presidente dell’Handball Merano e club manager dell’Alperia Black Devils, ha idee chiare e progetti ambiziosi. Sul campo il team guidato da Jurgen Prantner sta confermando, di partita in partita, la bontà dell’impianto costruito con attenzione e lungimiranza già da qualche anno e a livello strategico l’orizzonte è ancora più nitido. Senza nubi. Pellegrini parla con serenità della vision dei club meranesi e del futuro della pallamano italiana, interpretando il ruolo con autorevolezza e sorprendente (per la giovane età e l’ancora più giovane militanza ndr) chiarezza.
Presidente Pellegrini che futuro immagina per il suo Merano e per la pallamano italiana?
L’Handball Merano sta vivendo delle annate molto positive. Con tutte le nostre squadre giovanili, dalla U13 in poi, riusciamo sempre a recitare un ruolo di spicco alle Finals di categoria e negli ultimi due anni siamo riusciti a coronare i nostri sforzi conquistando tre titoli nazionali. Identico discorso con i senior. Con l’Alperia Black Devils stiamo lavorando molto bene investendo tante risorse in giocatori giovani e in uno staff tecnico che penso non abbia eguali in Italia. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, ci rendono orgogliosi. Perciò vediamo un Merano che negli anni a venire investirà ancora più risorse sui giovani. Il nostro Black Devils Campus è un esempio in tale direzione, la dimostrazione chiara che anche con budget ridotti, seguendo un progetto tecnico/sociale importante, si può competere con chiunque. Per la Pallamano Italiana vediamo un futuro positivo, constatiamo una crescita del movimento, lo si evince dalla migliore qualità dei giocatori che compongono le rose delle prime squadre ma anche dai risultati di tutte le Squadre Nazionali. Ovvio, allora, che parlando di futuro è importante capire chi guiderà la nostra Federazione e con quali progetti.
Appunto. Tra poche settimane tecnici e atleti andranno al voto in vista dell’assemblea di giugno. Il Merano presenterà propri rappresentanti?
Il Merano vuole giocare un ruolo attivo su tutti i livelli del panorama della pallamano nazionale e per questo presenteremo nostri candidati che ci rappresenteranno.
Guarda con molta simpatia e vicinanza la proposta di “Seconda Fase” che fa capo a Gianni Cenzi.Perché?
Abbiamo incontrato molti dei rappresentanti dei gruppi che si candidano a dirigere la FIGH. La proposta di “Seconda Fase” ci convince sotto tre punti di vista: il programma che ci hanno presentato ci piace ed è molto dettagliato. Si capisce su cosa puntare e soprattutto sul come raggiungere gli obiettivi. Ancora, il programma che è stato presentato prospetta un percorso migliorativo del movimento rispetto a quanto fatto negli ultimi otto anni. Infine la qualità delle persone. Il gruppo che compone “Seconda Fase” guidato da Gianni Cenzi è composto da dirigenti esperti, che hanno dimostrato il loro valore in diversi ambiti e settori della pallamano e non solo, soprattutto sono uomini e donne persone che conoscono il nostro sport ed hanno idee e passione per portare avanti tutto quello che serve per far crescere il Movimento. Senza un duro lavoro quotidiano di quella che sarà la nuova squadra dei consiglieri non sarà possibile raggiungere un progresso. Sotto tutti questi aspetti la proposta di “Seconda Fase” ci ha convinti.
Immaginiamo che, soprattutto a livello tecnico, abbia parlato di questi progetti anche con Jurgen Prantner che è un riferimento per tutti voi?
Ovvio. Per tutto ciò che riguarda l’aspetto tecnico Jurgen è il nostro riferimento, la sua opinione è sempre molto preziosa, fondamentale per noi ma, crediamo, di rilievo anche per tutto il Movimento nazionale considerata la sua grande esperienza e la grande onestà intellettuale. Condividiamo le valutazioni dal punto di vista tecnico-sportivo, così come organizzativo-politico.
Cosa auspica per il futuro?
La pallamano italiana ha bisogno di più trasparenza, di più comunicazione, di grande unione tra le parti. All’interno ed all’esterno del nostro movimento. A noi non piacciono le forti contrapposizioni tra gruppi, così come succede normalmente nella vita politica italiana; noi siamo uomini di sport. Pensiamo, però, al tempo stesso, che è importante prendere una posizione, portare avanti un programma, un gruppo, delle persone ma poi, chiusa la competizione, sarà altrettanto importante collaborare lealmente a prescindere che si vinca o che si perda. In democrazia decide sempre la maggioranza e per noi è importante apportare il nostro contributo di idee in ogni ambito per fare crescere la pallamano italiana e attestarla in posizione di prestigio a livello internazionale.