La storia è già stata scritta; ora c’è da diventare leggenda! Quelli che da oggi saranno per sempre ricordati come gli “Azzurri di Herning”, i giocatori, il loro DT Riccardo Trillini, lo staff tecnico ed organizzativo, quelli che hanno saputo attraversare il deserto delle critiche, delle disavventure, delle giornate grigie e che oggi, ascoltando le note dell’inno di Mameli, gonfieranno il petto cantando a squarciagola tutto il proprio orgoglio, sono pronti a scrivere la pagina più bella ed importante della pallamano italiana. E’ stato un percorso lungo, accidentato, tortuoso, quello che ha condotto l’Italia fino alla qualificazione ai Mondiali, un percorso lungo sette anni, sette anni durante i quali solo la tenacia e la testardaggine di pochi ha permesso di vedere la “luce” anche quando tutto intorno era buio, chiuso! Non c’è operazione di “revisionismo” che tenga, questo straordinario risultato va ascritto a pochi uomini coraggiosi, che hanno saputo sfidare la cecità di un Movimento che, nonostante tutto, continua ad essere pigro e volubile. Anche questa è storia e non potrà essere cancellata nonostante ci si stia sforzando di farlo! L’Italia ai Mondiali è una bella favola da raccontare, anche un bell’inizio se si riuscirà a farne tesoro, un’occasione, probabilmente non unica, ma importante, se si saprà cogliere l’attimo, sfruttarne l’onda lunga, surfandola sfidando i luoghi comuni! E’ un’Italia giovane e sfrontata quella che oggi scenderà in campo per affrontare la forte Tunisia, per la maggioranza composta da giocatori che quando i pionieri di Cervar giocavano a Kumamoto non erano neanche nati, ragazzi che durante il loro complesso percorso azzurro sono stati, troppe volte, costretti a convivere anche con fastidio con quel petulante ricordo, spesso utilizzato come termine di paragone più che come stimolo! Ed ora che anche questo tabù è stato sfatato non ci resta che vivere, tifare, abbracciarci, gridare: ITALIANI AUG!
