Nazionali, quale futuro?

Domani pomeriggio, alle 18.30, nuova diretta streaming in compagnia dei protagonisti della Pallamano Nazionale. Marcello Festa modererà il salotto virtuale “Nazionali, quale futuro” in cui interverranno:
>> Pasquale Loria – Presidente FIGH
>> Riccardo Trillini – Direttore Tecnico Squadre Nazionali
>> Flavio Bientinesi – Consigliere Federale
>> Marcello Visconti – Consigliere Federale.

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La pandemia non colpisce soltanto le sfortunate vittime del contagio, ma tutto il sistema Italia, la sua economia, le categorie produttive, le famiglie, i lavoratori già provati da anni di crisi globale.

E lo sport fa parte di questo sistema, con i suoi milioni di tesserati in ogni disciplina, giovani e giovanissimi, agonisti e amatori, organizzatori, allenatori e dirigenti e volontari, tutti disciplinatamente a casa per provare a vincere la sfida contro il Covid-19, pur sapendo che questo costerà carissimo nell’immediato e in un prossimo futuro. E quale sarà il domani della pallamano?

Gli sportivi, però, sanno esattamente come ogni vittoria passi dal sacrificio e dalla capacità di subire e accettare una sconfitta momentanea: rallentare il contagio senza uscire di casa è l’occasione per riflettere sul secondo tempo dell’emergenza, quando occorrerà salvare il nostro sistema, tutelare centinaia di organizzatori e società sportive, con il relativo indotto, e rimettere in moto il meccanismo, sapendo che, probabilmente, nulla sarà più come prima.

Sarà l’anno zero anche dello sport, crescerà lo sport nelle città e cambieranno i centri di aggregazione, andrà chiesta a gran voce, con proposte serie e mirate, la sburocratizzazione del sistema, perché dal primo dei dirigenti sportivi all’ultimo dei praticanti ci sia la percezione che lo sportivo non sia tollerato, ma incoraggiato, proprio per il ruolo fondamentale che svolge nella società; sarà indispensabile ragionare da comunità, come solo lo sport può essere, abbandonando ogni egoismo, perché dalla cooperazione fra le varie componenti può nascere un progetto di ripartenza costruito su basi solide.

Lo sport si può salvare, come l’Italia, a patto di porsi da subito l’obiettivo di farlo, con determinazione, caparbietà, orgoglio e senso di appartenenza. Solo così anche gli “aiuti” saranno validi e proficui; solo se legati a una prospettiva di sviluppo e non come meri ammortizzatori sociali.