Settimana azzurra non proprio positiva quella andata in archivio domenica scorsa: a Chorzow, in Polonia, la nostra Rappresentativa Under 17 ha ceduto il passo nettamente nelle qualificazioni europee di categoria, terzo posto invece per la Nazionale senior nel torneo portoghese di Leiria.
Partiamo dalle qualificazioni U17. La nostra squadra è giunta in Polonia reduce da un MHC in Tunisia non certo incoraggiante, chiuso al sesto posto, davanti solo alla Tunisia e sconfitta nell’ ultima gara anche dalla modesta Finlandia, ospite d’onore della manifestazione mediterranea. La squadra, affidata ai riconfermati Romualdi e Dardi, non partiva quindi con i favori del pronostico, ma nemmeno si poteva ipotizzare una resa così netta e rapida. La spedizione azzurra, infatti, è durata circa 40 minuti, il tempo di chiudere il primo tempo nella gara di apertura contro le padrone di casa con uno svantaggio ancora gestibile (7-9) e di passare addirittura a condurre 12-11 dopo 7’ del secondo tempo, poi il solito break violento delle avversarie e finale mesto (24-15 per le polacche). Peggio il giorno successivo, contro il Portogallo che ha poi agguantato anche la qualificazione finale, il break è arrivato quasi subito e dopo il primo tempo il punteggio giù aveva preso una piega importante (6-16) in linea con il pesante finale (18-29). Spedizione senza storia per un gruppo nato sotto i migliori auspici di una selezione portata avanti per tempo ed affidata a Menin, che poi ha lasciato l’incarico in circostanze mai chiarite proprio alla vigilia della decima edizione del Campionato Mediterraneo, facendo posto a una coppia “inedita” formata da Ruben Romualdi, che definire neofita è un eufemismo, visto anche il livello della sua licenza da allenatore (1A, allievo allenatore tesserabile dai Club solo per attività promozionale e campionati giovanili) e Stefano Dardi. Gruppo comunque non da buttare con discrete individualità e fisicamente ben strutturato, che ci auguriamo possa, con una diversa organizzazione ed attenzione, continuare il proprio cammino nei prossimi tre anni.

Note dolenti anche dalla Nazionale senior che ha “macchiato” con uno scellerato quarto d’ora (il primo del secondo tempo contro il Portogallo) un torneo condotto discretamente per metà, cioè la prima partita contro la Norvegia, persa di un gol con giusta recriminazione finale e il primo tempo contro le padrone di casa chiuso in vantaggio sia nel punteggio sia nel gioco. Una squadra dai due volti, che ancora pecca in continuità e che troppo spesso ricade nei soliti errori, rotture prolungate che compromettono i risultati e vanificano quanto di buono costruito in precedenza. Non è ammissibile che un gruppo in grado di tener testa per sessanta minuti alla blasonata Norvegia, se pur in formato più che sperimentale e capace di dominare un tempo contro il non trascendentale ma sicuramente valido Portogallo, sia all’ improvviso surclassato con un parziale di 10-0 dalle stesse avversarie che fino all’ intervallo non erano mai riuscite a mettersi davanti né nel gioco, né nel punteggio. La nostra posizione in merito è nota, più volte ripetuta, la discontinuità ed inaffidabilità della squadra dipende dalle scelte e dallo stile di conduzione del suo responsabile, umorale ed estemporaneo come ha dimostrato anche la scena poco edificante della sua espulsione contro il Portogallo ed il teatrino che ha inscenato all’ uscita dal rettangolo di gioco.