Non c’è crescita senza formazione. Non c’è innovazione senza ricerca

by Domenico Tassinari

 

Due affermazioni apparentemente banali, ma che assumono pieno valore solo se sono poste al centro degli impegni di una Federazione, della quotidianità di ogni allenatore, dell’operato di ogni dirigente.

Una formazione superficiale e discontinua e la mancanza di ricerca, rende impensabile migliorare livello e qualità di qualsiasi ambito a cui vengano destinate risorse ed energie umane. Nello lo sport questo significa precludere; per un atleta il raggiungimento di alti livelli sia delle prestazioni fisiche, sia tecniche che tattiche; per una squadra una elevata qualità del gioco; per una società raggiungere adeguati livelli organizzativi per potere gestire al meglio: sponsor, atleti, impianti, relazioni istituzionali, ecc…

Un atleta viene in palestra tutti i giorni per sottoporsi a pratiche che lo portino a migliorare le sue potenzialità, ma le sue possibilità di crescita sono legate, indiscutibilmente, alle conoscenze di chi lo guida. Solo le capacità del suo allenatore di predisporre una programmazione che pianifichi tappe e tempi e, soprattutto, contenuti che, con carichi progressivi, alterni, e diversificati, stimolino tutte quelle qualità e abilità, sono il presupposto per portarlo al massimo livello di prestazione. Ma se un allenatore non programma, o non sa programmare, se un allenatore non forma, o non sa formare, non stimola o non sa stimolare quotidianamente i suoi atleti con carichi di lavoro mirati e calibrati, con esercitazioni a soluzioni aperte e diversificate, come può pensare di ottenere una crescita vera e continua dei suoi giocatori, della sua squadra?

Quale presunzione ha una Federazione nel pensare che un allenatore possa essere propositivo, innovativo, documentato se il suo ultimo momento di formazione è stato quella di un corso tenuto 5, 10, 15, 20 anni prima? Quale presunzione ha una Federazione che assegna superficialmente livelli di allenatori ai suoi miglior atleti (basta un colloquio per avere un primo livello)? Questi rappresentano sicuramente delle risorse eccezionali e come tali devono essere formati con una maggior attenzione e determinazione per evitare che, da portatori di esperienza e immagine, si propongano solo come tramandatari, probabilmente anche già superate, di pratiche subite nella loro carriera di atleti con il risultato di produrre, con molta probabilità, brutti cloni di se stessi.

Il gioco si evolve in continuazione, con una rapidità incredibilmente superiore alla capacità di atleti e allenatori di assorbire carichi e tipologie di lavoro. Tecniche e tattiche di gioco, sottoposte, oggi, a giovani atleti, saranno già archeologia a distanza di 10 anni al momento della loro maturità sportiva. Quindi solo studio, aggiornamento e ricerca possono essere la soluzione per rimanere al passo con l’evoluzione.

Come un allenatore ha il compito di preparare al meglio i propri atleti, cosi alla Federazione spetta il compito di preparare al meglio gli allenatori del proprio movimento

 

Per spingere avanti il movimento la soluzione può essere quella della piena attuazione di un programma federale articolato su tre ambiti:

  • UNA FORMAZIONE ORGANICA SU TUTTO IL TERRITORIO
  • UN AGGIORNAMENTO CAPILLARE E CONTINUO
  • RICERCA COME SUPPORTO AD UNA FORMAZIONE SEMPRE AGGIORNATA.

Ma anche il miglior dei programmi è tale solo se ad esso vengono destinate adeguate risorse umane, finanziarie e organizzative.

Il Perimetro, nelle sue linee programmatiche, ha affermato, un modo inequivocabile, la volontà di riportare la formazione ad un ruolo cardine per la crescita del movimento.

È chiara a tutti la consapevolezza che per risalire il Ranking, ovvero ottenere risultati in campo internazionale e mantenerli in modo continuativo, è necessario spingere tutto il movimento verso il semiprofessionismo/professionismo. Questo vale per le società, ovvero avere dirigenti che propongano modelli organizzativi che aprano al professionismo. Per le squadre, ovvero avere gruppi di atleti con disponibilità a tempo pieno per allenarsi anche più volte al giorno. Per i  formatori, maggior ragione,  avere allenatori in grado di fornire il miglior supporto agli atleti in termini conoscenze, capacità di programmazione e di sostegno al lavoro.

Solo una Federazione che è pronta a promuovere e sostenere una serie di figure professionali che siano messe nella condizione di dedicarsi alla formazione, all’aggiornamento, alla ricerca, in supporto a tutti gli allenatori, costituisce garanzia di sviluppo, crescita e traino di tutto il movimento.

 

10 BORSE DI STUDIO

L’assunzione dell’impegno di mettere a disposizione 10 borse di studio da assegnare ad altrettante persone, selezionate per titoli e meriti, che possano dedicarsi alla ricerca, alla produzione di materiale e alla formazione è un presupposto fondamentale a garanzia della realizzazione di qualsiasi programma.

 

COSTITUZIONE DI UNA RETE DI FORMATORI

Altro elemento fondamentale per ottenere una formazione organica su tutto il territorio è la costituzione di una rete di formatori con incarichi regionali e/o territoriali. Questi formatori non dovranno essere solo individuati, in base a titoli e meriti, ma dovranno essere, anche, adeguatamente preparati a cura di uno staff di Formatori Federali. La loro funzione dovrà essere quella di sostenere la formazione e l’aggiornamento delle attività di competenza regionale (primo livello di formazione, promozione, scuola, ecc…)  avvalendosi della collaborazione di risorse umane e organizzative locali.

 

FORMATION ACADEMY

Qualora vada a regime la scelta politica di porre sotto la lega la gestione dei campionati a carattere nazionale, diventerà attuale l’idea di formare un’accademia della formazione, come ente terzo, per la ricerca e la formazione degli allenatori per l’alto livello.

 

Un serio programma di sviluppo si dovrà muovere su tre ambiti principali:

  • FORMAZIONE
  • AGGIORNAMENTO
  • RICERCA

Per strutturare un’attività in modo solido e sistematico ritengo sia necessario che il nuovo consiglio federale definisca nell’immediato:

 

  • UN RESPONSABILE NAZIONALE DELLA FORMAZIONE con il compito di:
    • referente della commissione al consiglio federale,
    • di sottoporre al C.F. le proposte e la programmazione elaborate dalla commissione,
    • di riportare in commissione i termini di operatività definiti dalle delibere di indirizzo generale definite dal C.F, in termini di risorse,
    • rappresentare il settore in tutte le manifestazioni correlate all’attività della commissione
  • LA COSTITUZIONE DI UNA COMMISSIONE NAZIONALE PER LA FORMAZIONE composta da 5 docenti individuati, in ambito nazionale, per meriti e competenze nei vari aspetti della formazione, con il compito di:
    • monitorare, in modo costante, la situazione dei tesserati, passivi e attivi, alla Commissione Allenatori (C.A.),
    • definire la programmazione dei corsi a carattere zonale e nazionali (secondo e terzo livello),
    • dare le direttive generali per i corsi territoriali: primo livello, promozione, scuola.
    • rivisitare e aggiornare i programmi dei corsi di tutti i livelli
    • programmare, organizzare, tenere i corsi di aggiornamento nazionale e/o zonali per l’obbligo del rinnovo della licenza
    • promuovere gli aggiornamenti per le attività regionali obbligatori per l’accesso ai livelli successivi.
    • avviare e coordinare attività di aggiornamento on line tramite una piattaforma dedicata,
    • Istituire una rete di formatori periferici,
    • organizzare un corso ad hoc per i formatori territoriale e/o regionali allo scopo di uniformare e rendere solida la formazione indirizzata alle fasce in avviamento,
    • definire un bando, per titoli culturali e sportivi, per l’assegnazione di 10 borse di studio che permettano ad altrettanti allenatori, under 40, di dedicarsi in modo semiprofessionale ad attività di formazione, ricerca e produzione materiale di didattico.

 

  • ADOZIONE DI UNA PIATTAFORMA ON LINE riservata al settore formazione. Ritengo sia inderogabile avere uno strumento che permetta di potenziare e velocizzare le attività e le iniziative della C.A. ovvero:
    • avere un monitoraggio continuo dei tesserati nuovi, recenti e di lungo corso,
    • monitoraggio degli allenatori attivi, ovvero delle licenze,
    • monitorare i flussi in entrata e in uscita,
    • permettere a tutti i tesserati, tramite assegnazione di un codice personale, di verificare la propria posizione in termine di tesseramento alla C.A., situazione rispetto agli obblighi di aggiornamento, stampare la propria tessera e/o licenza annuale,
    • permettere alle varie istituzioni territoriali di accedere agli elenchi dei propri tesserati con possibilità di informare e convocare per corsi di aggiornamento o eventi di interesse organizzati nel territorio,
    • informare gli aderenti dell’organizzazioni dei corsi e aggiornamenti a carattere nazionale,
    • aggiornamento on line; possibilità di accedere al meritale didattico, opportunamente organizzato, inserito dalla commissione a seguito del lavoro degli vincitori delle borse di studio, e/o da contributi inviati dai singoli affiliati.

 

 

 LA FORMAZIONE deve essere orientata verso la

  • FORMAZIONE DEGLI ALLENATORI dal primo al terzo livello. La programmazione della formazione a tutti i livelli può entrare a regime solo dopo che C.A. ha individuato e formato, con apposito corso, i formatori territoriali e/o regionali. Dopo ci che sarà possibile far partire:
    • La formazione di competenza Regionale e/o territoriale, ovvero:
      • corsi di primo livello che faranno capo; in quanto ad organizzazione al comitato regionale, in quanto allo svolgimento al referente regionale della formazione, nel rispetto dei programmi definiti dalla C.A.,
      • corsi per maestri e insegnanti medi e superiori, con le stesse modalità organizzative e operative dei corsi di primo livello.
      • la formazione territoriale deve avere una cadenza annuale o biennale a seconda delle necessità.
    • Formazione nazionale:
      • Corsi di secondo livello:
        • saranno strutturati per aree,
        • avranno una cadenza annuale
        • articolati su almeno due periodo a carattere residenziali, con programmi definiti dalla C.A.,
        • organizzati dal referente della formazione d’area in collaborazione con la C.A., con il supporto organizzativo del comitato regionale che lo ospita,
        • Il corpo docente sarà definito in collaborazione con la C.A. e il settore arbitrale.
      • Corsi di terzo livello:
        • avranno carattere nazionale,
        • avranno cadenza annuale,
        • saranno organizzati e tenuti direttamente dalla C.A. Sarà possibile l’utilizzo di docenti esterni alla Commissione che abbiano competenze specifiche su tematiche particolari inserite nel programma,
        • saranno articolati su tre periodi a carattere residenziali.
      • Corso, a carattere nazionale, per la formazione di figure specializzate nella preparazione fisica specifica degli atleti di pallamano. Figure da affiancare, in una prima fase, ai tecnici delle massime serie.

 

  • SCUOLA: corsi per maestri e insegnanti medi e superiori:
    • organizzazione di corsi per maestri orientati alla promozione e all’avviamento,
    • Corsi per insegnanti medi e superiori. Individuazione di figure che possiedano i requisiti per tenere corsi di formazione che rientrino nelle ore di aggiornamento obbligatorio degli insegnanti indetti tramite i provveditorati.

 

  • UNIVERSITA’ con corsi per studenti delle facoltà di scienze motorie. Attualmente solo in 8 su 31 facoltà di scienze motorie è inserito il corso di pallamano come materia opzionale.
    • Definire nuovi protocolli con il M.P.I. e i C.U.S.,
    • è assolutamente imperativo aumentare il numero di facoltà dove si tengano tali corsi,
    • Obbiettivo è quello di individuare, quindi formare, soggetti che abbiano i titoli per tenere corsi all’interno delle facoltà.

AGGIORNAMENTO: è un aspetto fondamentale della formazione. È il modo con cui una federazione si garantisce che il movimento sia stimolato ad essere sempre al passo con l’evoluzione del gioco, adattando e adottando adeguate pratiche e metodiche di lavoro. Permettere che, anche una solo parte dei tecnici, si adagino a metodiche o modelli di gioco sorpassati, significa bruciare generazioni di atleti precludendogli la possibilità di raggiungere alti livelli di prestazione.

Pertanto è importante prevedere un aggiornamento obbligatorio gestito dalla federazione e incentivare iniziative di aggiornamento individuale.

  • Aggiornamento Istituzionale:
    • aggiornamento a carattere regionale. Ogni comitato regionale deve prevedere l’organizzazione di corsi di aggiornamento per tutti gli allenatori/istruttori che seguono le attività di avviamento e di categoria di competenza regionale. Gli aggiornamenti, su suggerimento della C.A., riguarderanno tematiche di miglioramento e consolidamento degli elementi tecnici di gioco. L’aggiornamento sarà demandato al responsabile della formazione regionale.
    • Aggiornamento a carattere Nazionale. La C.A. organizza in concomitanza di un importanti eventi federali (coppa Italia, finali nazionali di categoria, partite della Nazionale, stages, ecc..) l’aggiornamento obbligatorio per ottenere il rinnovo della licenza ad allenare in campionati Nazionale di 1° e 2° livello.

  • Aggiornamento individuale:
    • aggiornamento tramite piattaforma. Una volta a regime l’operatività della piattaforma e l’assegnazione delle borse di studio ai 10 formatori, verrà implementato un archivio di materiale consultabile dagli affiliati. Un obiettivo sarà quello, in una fase successiva, di acquisire crediti formativi in base al numero di accessi e alla quantità di materiale consultato e scaricato,
    • la C.A. incentiverà i propri affiliati, tramite informative sulla piattaforma, a partecipare a corsi organizzati da federazioni di pallamano di altri paesi, o organizzati da altri enti, su tematiche che possano avere attinenza alla nostra disciplina.

RICERCA: senza ricerca non ci può essere innovazione. Dall’analisi delle partite dei grandi eventi internazionale è possibile individuare linee di tendenza dell’evoluzione del gioco al fine di definire modelli prestativi, dinamiche di gioco, evoluzione delle tecniche e delle tattiche anche in relazione a cambiamenti del regolamento di gioco. Tutto ciò è fondamentale per orientare le metodiche di lavoro per formare gli atleti che dovranno essere gli interpreti coerenti di quei modelli. Per permettere al sistema di usufruire di queste informazione è necessaria la disponibilità di figure professionali che abbiano la possibilità di dedicarsi tempo pieno a queste analisi e ricerche.

  • 10 borse di studio per incentivare figure di tipo professionale indirizzate alla ricerca e alla produzione di materiale, costituiscono una chiara scelta di una politica federale che percepisce la formazione come un elemento fondamentale per rilancio di tutto il movimento.