Dopo una sfida a dir poco agguerrita, ecco le pagelle delle giocatrici di Teramo e Salerno.
Grazia Stangoni: entra in corso d’opera all’11’ del secondo tempo dopo il rosso alla Savoca. In altre gare ha fatto sicuramente di meglio. Troppi i goal presi sul primo palo dalla Pavlik. Prestazione comunque sufficiente. Voto: 6
Belen Canessa: al di là di un paio di pallonetti di troppo, è la finalizzatrice di molte seconde fasi teramane. Otto reti di cui alcune con palle all’incrocio sul secondo palo. Il duello con la Pavlik è vinto nettamente nel primo tempo. Meglio di così un’ala non può fare. Voto 7,5
Daniela Palarie: non è in giornata e lo si capisce dal numero di errori dalla tacca dei sette metri. Fallire ben quattro rigori in una sola gara probabilmente non le era mai capitato nella sua lunghissima carriera. Cerca comunque di portare lo stesso per mano le sue compagne, nonostante la 5-1 ordinata spesso da Nasta con la Benincasa a limitarla. Tre sole reti dal campo rappresentano comunque un dato inusuale per lei. Il pianto di fine gara e l’addossarsi le responsabilità della sconfitta ai rigori, la rende ancora più umana e vero leader di questa squadra. Voto: 6,5
Maria Gioia: rappresenta l’arma in più di questo Teramo. Dove non può penetrare la Palarie ci pensa lei. Vera spina nel fianco della difesa salernitana. Fa bene Massotti, dopo l’infortunio della Bassanese, a puntare ancora su di lei come terzino destro e a sacrificare Stettler all’ala. Voto: 8
Alessandra Bassanese: il confronto a distanza con la Napoletano è purtroppo per lei perdente. In fase difensiva non riesce a contenerla. In attacco è lei che viene limitata. A parziale attenuante la preparazione della gara da parte di Nasta con particolare attenzione alla copertura sulle ali biancorosse. Voto: 6,5
Marta Savoca: tra i portieri visti in campo su ambedue i fronti, è quella che più di tutte ha impressionato in positivo. Troppo ingenua però sull’episodio del meritato rosso. 7 per la prestazione, 5 per l’espulsione. Voto: 6
Lucilla Stettler: è il jolly di questa squadra. Lei che è un terzino naturale, la passata stagione è stata sacrificata come centrale. Contro Salerno, dopo l’infortunio della Bassanese, è stata spesso sacrificata ad ala. E per una giocatrice che ala non è, segnare in quel ruolo due reti con una percentuale molto bassa di errori al tiro non è cosa da poco. Solito impatto positivo in difesa, soprattutto nei primi 17’ di gara quando Massotti ha potuto effettuare il classico cambio attacco-difesa tra lei e la Gioia. Voto: 7
Valentina Di Marcantonio: in porta in quattro degli undici rigori finali di Salerno, non riesce a neutralizzarne alcuno, andandoci vicina in un paio di occasioni. E’ giovane e a soli sedici anni queste gare servono soprattutto di esperienza. Voto: non giudicabile
Daniela Canessa: è il classico pivot che riesce a spaccare in due le difese avversarie. Determinante anche nel finalizzare nel secondo tempo alcune seconde fasi. La sua gara è stata in crescendo. E se un pivot segna, significa che la squadra dialoga molto con lei. Voto: 8
Zucchi Pastor: sente forse un po’ troppo l’importanza della gara e non è da chi di gare importanti ne ha giocate veramente tante. Contributo più che sufficiente nel raggiungimento di un risultato che consente di portare a casa almeno un punto. Voto: 6,5
Chiara Canzio, Cristina Covaci, Lucrezia Di Filippo, Alessandra Di Pietro: non entrate
Settimio Massotti (allenatore): la scelta delle atlete da mandare in campo per lui è cosa obbligata ma la sfida a distanza con Nasta rappresenta una vera partita a scacchi. Mosse e contromosse che animano la gara anche dalla panchina. La sua “invenzione” a metà secondo tempo di passare in difesa ad una 4-2 è vincente. Salerno non trova contromosse e dal più quattro ospite Teramo rientra in partita rimettendo la sfida punto a punto. Dimostra intelligenza tattica nel sacrificare Stettler ad ala confermando Gioia a terzino sfruttando appieno la giornata di grazia della Gioia nel settore degli esterni e ripagato anche da una buona prestazione della Stettler nel ruolo inusuale di ala. Voto: 7,5
Media Nuova H.F. Teramo: 6,95
Rita Trombetta: viene utilizzata poco da Nasta e gioca soprattutto nel secondo tempo. Dà spessore agli esterni di Salerno quando è in campo soprattutto in fase di attacco. Voto: 7
Laura Avram: porta per mano le sue compagne soprattutto in fase difensiva. E’ vero che degli undici goal realizzati, ben otto provengono dalla tacca dei sette metri, ma Palarie insegna che i rigori non sono goal realizzati a priori. Suo il rigore decisivo che regala il punto in più a Salerno. Forse ci si aspettava qualcosa di più in fase realizzativa dal campo ma il suo standard resta buono. Voto: 7,5
Antonella Coppola: la prestazione della capitana è un po’ sottotono. A tratti limitata nel minutaggio dal cambio attacco-difesa prima con la Casale e poi con la Lauretti. La grinta è quella di sempre che le ha fatto vincere tante battaglie, ma la prestazione può essere migliorabile. Voto: 6,5
Pina Napoletano: è una vera spina nel fianco della difesa teramana. La Bassanese, finchè è in campo, ha difficoltà a controllarla. Fanno meglio la Gioia e la Stettler nel secondo tempo. Indubbiamente rappresenta la soluzione in più, soprattutto in fase di attacco, per Nasta. Voto: 7,5
Martina Iacovello: probabilmente quella di Teramo non è stata la sua serata migliore. D’altronde quando dopo 60 minuti le due squadre segnano la bellezza di 68 reti, qualche responsabilità, oltre alle difese, ce l’avranno anche i portieri. Le deve comunque esser dato merito per l’aver ipnotizzato più di una volta Palarie dai sette metri. Voto: 6,5
Oxi Pavlik: è un diesel. Esce alla distanza nella ripresa. Nella prima frazione combina poco. Nel secondo tempo è più concreta. E’ pur vero che la maggior parte delle reti realizzate nella ripresa provengono da conclusioni sul primo palo e quindi con complicità del portiere, ma alla fine sempre reti sono. Voto: 7
Lorena Benincasa: è lei la vera trascinatrice della squadra. Difende spesso in 5-1 andando in pressione sulla Palarie e limitandola. In attacco è la mente organizzativa. La bella copia della Benincasa della passata stagione. Complimenti. Voto: 8
Matos Lauretti e Laura Casale: entrambe vengono chiamate in campo nel cambio attacco-difesa con la Coppola. La prima nel secondo tempo e la seconda nel primo. Troppi pochi minuti in campo per giudicare la prestazione. Voto: non giudicabili
Carmen Lambiase: è chiamata in porta per pochi minuti al posto della Iacovello. Per il giudizio stesso discorso per Lauretti e Casale. Voto: non giudicabile
Belma Beba: contribuisce alla conquista dei due punti finali per la sua squadra. Probabilmente non è la straniera che può fare la differenza (tipo la Palarie) ma è sicuramente un’atleta che in un organico livellato e di buon livello può fornire il suo apporto positivo senza eccessi positivi o negativi. Voto: 7
Adele De Santis, Assunta Lamberti, Maddalena Ferrentino: non entrate
Giovanni Nasta (allenatore): la sua miglior mossa è stata quella di puntare spesso in fase difensiva su una 5-1 con Benincasa molto profonda a dar fastidio alla Palarie. Mossa che ha limitato molto le potenzialità della rumena e capitana di Teramo. Ha avuto invece qualche difficoltà ad arginare da subito la 4-2 di Massotti con Pastor e Gioia in pressione nella seconda parte di secondo tempo. Ha ben dosato le forze delle sue atlete ed in virtù del maggior numero di atlete di qualità rispetto a Teramo ha fatto rifiatare le titolari nei momenti giusti. Mezzo voto in meno rispetto al collega Massotti, solo perché è sempre da premiare la guida tecnica di una squadra che chiude in recupero rispetto a quella di una compagine che si fa recuperare. Voto: 7
Media Jomi Salerno: 7,11
Cosenza e Schiavone: in una bella gara giocata su buoni livelli, le uniche insufficienze sono le loro. Riescono a fine gara a scontentare proprio tutti. E fanno quello che una coppia arbitrale non dovrebbe mai fare: la compensazione, sbagliando quindi due volte. Nel primo tempo a protestare è stato Teramo. Evidente e grossolano l’errore della ripresa nel concedere un rigore a Salerno invece di uno sfondamento e poi dare due minuti a Massotti per proteste. Poi però, dopo quell’episodio, gli errori sono passati improvvisamente dalla parte opposta. Tre falli non fischiati su incursioni in seconda fase su Coppola e Napoletano: un paio potevano essere da rigore. Giornata storta per una coppia tra le più quotate. Voto: 5