La Serie A Silver maschile è ferma per le partite delle nazionali, ma è il momento di scendere in campo per la A2 femminile, con la prima partita del campionato che vede contrapposte Publiesse Pallamano Chiaravalle e Tushe Prato, sabato 4 novembre alle ore 21.00.
Per l’occasione abbiamo parlato con Elena Felet, il nuovo estremo difensore della porta chiaravallese, giunta in estate a Chiaravalle proprio da Prato.
Elena, sei a Chiaravalle da un paio di mesi, quali sono le tue prime impressioni sulla Publiesse?
Impressioni buone. Ho visto subito una squadra competitiva che sta crescendo molto bene sia negli allenamenti, di grande intensità, che nelle amichevoli pre-campionato. Ci stiamo amalgamando e stiamo diventando un gruppo. Io mi sto ambientando bene, anche grazie alle mie compagne che, sin da subito, sono state gentili, disponibili e di grande aiuto.
Iniziamo la stagione proprio contro una tua ex squadra, parlaci del tuo background.
Ho iniziato a giocare che avevo 12 anni e fino ai miei 21 ho sempre giocato ad Oderzo, in Trentino. Durante quell’esperienza siamo salite in serie A1 e in 5 anni abbiamo vinto una coppa Italia e 2 volte siamo state in finale scudetto. Ho passato poi un anno in Sicilia, ad Erice, e uno in Toscana a Prato, prima di approdare qui nelle Marche, dove la società mi ha subito fatto sentire a casa.
Cosa ti ha colpito della Publiesse Pallamano Chiaravalle?
C’è un bel gruppo con un allenatore, Mister Fradi, e delle ragazze molto preparate. Quando pensi a una squadra di A2 venendo da una A1 pensi di trovare una realtà meno preparata, mentre qui siamo al top, con tecnici preparati e un organico che gioca insieme da anni ed è affamato di vincere. Fondamentalmente puoi entrare in campo e godertela.
Quale pensi sia il tuo valore aggiunto per questo team?
Penso di portare un po’ di esperienza a livello mentale durante le partite. Mi sono già trovata a giocare sotto pressione e credo di poter portare quel qualcosa in più. Una mentalità utile a far crescere anche le più piccole, sia nelle partite più difficili che in quelle con una grande differenza reti.
Cosa ti è piaciuto finora del gioco espresso in amichevole?
Sia nel torneo di Mestrino, che nell’amichevole contro la nazionale femminile senior ho visto crescere il gruppo amalgamandosi sempre più. Un percorso di crescita attuato in poche settimane, segno di una giusta attitudine mentale oltre che fisica.