Progetto FUTURA, la lezione del volley

Il Progetto Futura non è una novità nel panorama sportivo italiano. Dal 1998 la Federazione Italiana Volley investe in maniera importante nel Club Italia ottenendo risultati di prestigio. Da questo progetto permanente sono arrivate a giocare in A1 ben 55 atlete, ma non solo il massimo campionato, anche la Nazionale senior, sfrutta il lavoro del Club Italia. Nell’ultima semifinale mondiale contro la Cina nella rosa c’erano 7 giocatrici, mentre nel 2002 per l’oro azzurro erano 5. Ma quale sarà il futuro del Club Italia dopo la A1 nel 2015/16? A questa domanda ha risposto, sulle colonne della Gazzetta dello Sport, Marco Bonitta, il ct dell’Italia. “Dopo il 2015/16 il gruppo attuale sarà pronto per il mercato e si ripartirà dalla A2. Nella mia visione  – sottolinea Bonitta – non dovremo più prendere ragazze di 13-14 anni. La Federazione dovrà stare vicina ai Club che lavorano bene, ed alcuni lo hanno dimostrato perfettamente con alcune giocatrici di quelle che hanno vinto in Perù. Le ragazze dovranno venire al Club Italia a 17-18-19 anni, per l’ultimo biennio di giovanili. Per essere pronte non ad entrare in una rosa di A1 ma ad essere titolari in A1”. Formare le atlete per poi restituirle ai club dando linfa e forza al movimento e al campionato e, di conseguenza, alla nazionale che è sempre espressione dei club. Così la Federvolley immagina l’attività del Club Federale, una scuola di formazione permanente al servizio dei club che, nel bene come nel male, danno forza alla Federazione….l’esatto contrario della filosofia che, invece, caratterizza fin dal principio il varo del Progetto Futura. “Qualcuno” dirà che  la maggioranza dei club non lavora bene, probabilmente è anche vero (ma non tutti però, nda), ma perchè penalizzarli tutti e soprattutto penalizzare le atlete? Quante già se ne sono perse e quante se ne perderanno ancora?