Progetto Pallamano Integrata, Soglietti: “a pallamano giochiamo tutti, nessuno escluso”

La Pallamano Integrata da anni permette ai ragazzi portatori di disabilità di giocare a pallamano e fare vita di gruppo all’insegna del divertimento. Mente e cuore pulsante dell’iniziativa è Giuseppe Francesco Alberti, membro del Comitato Paralimpico Italiano che ha lanciato l’iniziativa in collaborazione con la società Ariosto Ferrara. In merito abbiamo ascoltato Katia Soglietti della società estense.

Come nasce l’idea di “Pallamano Integrata”?

“La Pallamano Integrata nasce dall’esigenza di strutturare proposte sportive che coinvolgano, senza distinzione, persone con disabilità e persone normodotate, con la netta convinzione che il risultato che si potrà ottenere, sarà a  beneficio dei processi di integrazione e della salute psico-fisica delle persone coinvolte. Vogliamo offrire a tutti un’opportunità a coloro che definiamo disabili ed a coloro che indichiamo come normodotati, senza distinzione di genere  perché così facendo si possono praticare inclusione ed integrazione”.

Quali sono i principi dell’iniziativa “Pallamano Integrata”?

“Questo progetto è partito nel dicembre 2015 con una giornata aperta denominata “A pallamano giochiamo TUTTI NESSUNO ESCLUSO” ed stata promossa dall’Ariosto Pallamano con l’aiuto del CIP e del Coni di Ferrara. E’ stata una giornata memorabile che ci ha portato fino ad oggi nella continuazione del progetto. Ci siamo resi conto di quanto ci sia bisogno di attività sportive inclusive al fine di favorire l’inserimento del disabile nella società, fornire supporto alle famiglie e attuare un’azione concreta di cultura, non solo sportiva, che cambi radicalmente il modo in cui ancori troppi percepiscono la disabilità”.

Quali sono state le principali difficoltà che avete incontrato…

“Gli obiettivi principali sono quelli di coinvolgere tutti e far risaltare le capacità di ognuno. Accrescere lo sviluppo motorio, ludico, cognitivo e sociale utilizzando le risorse che questi ragazzi hanno a disposizione. Sviluppare il concetto di squadra inteso come luogo comune in cui ognuno possa portare le proprie diversità e potenzialità. Favorire l’autostima nella pratica sportiva e insegnare il rispetto delle regole e del fair-play. Se parliamo di persone, difficoltà nessuna perché lavorare con questi ragazzi ti riempie il cuore e tante volte loro sono insegnati per noi. Se parliamo di sport, i fondamentali semplici come i 3 passi e l’area per esempio diventano, a volte, regole difficili da ricordare. Noi insegnati di questi anni (Giovanni Tieghi, Paula Gambera, Neli Dobreva e io Katia Soglietti) abbiamo visto numerosi progressi, i ragazzi sono migliorati tantissimo, e i piccoli miglioramenti che, lezione dopo lezione, vediamo ci riempono di gioia a dimostrazione che non sono le disabilità che contano ma le proprie abilità. La FISDIR sta cercando di organizzare i primi Campionati Italiani di Pallamano integrata e noi speriamo che il progetto vada in porto perché questi ragazzi hanno voglia di fare ed entusiasmo da vendere. La pallamano è un gioco semplice e mi auguro che ogni società possa iniziare un percorso come questo che stiamo facendo noi. Più siamo e più possiamo dare un’opportunità a questi ragazzi e a questo sport”.

Infine, chi volete ringraziare per questa importante iniziativa?

“I ringraziamenti principali vanno a  Francesco Alberti responsabile del CIP (Comitato Italiano Paralimpico) di Ferrara, del Coni di Ferrara in particolare di Luciana Boschetti Pareschi e alla  presidente del CIP Emilia-Romagna Melissa Milani sempre attenta e partecipe ad ogni iniziativa nella città di Ferrara. Un ringraziamento va anche alle Associazioni che si occupano della vita e del benessere di  questi ragazzi e alle loro famiglie, un ringraziamento  in particolare all’Associazione Lo Specchio diventata anche per noi una famiglia e un modello di esempio”.