La Publiesse Chiaravalle non sarà più una matricola ai massimi livelli della pallamano italiana. Ribaltando ogni tipo di pronostico iniziale. Ancora una volta, per il quarto anno consecutivo. I 18 punti al debutto in Serie A Gold, inimmaginabili in estate ma ampiamente meritati sul campo, hanno permesso ai biancoblu di chiudere la stagione in zona salvezza diretta.
Il presidente Gianluca Maltoni e il coach Andrea Guidotti riavvolgono il nastro, consapevoli che questa impresa è frutto di un ciclo quadriennale che ha riscritto le pagine di storia della società.
Inizia il presidente Maltoni: “Un anno ricco di impegni, di soddisfazioni. La più grande è stata la salvezza. E chissà se ne arriveranno altre dalla prima squadra femminile in lotta per la Serie A e dai gruppi giovanili, impegnati nelle finali nazionali. Non è poco che i nostri ragazzi giocheranno tra i professionisti per il secondo anno consecutivo.
L’obiettivo di inizio anno era questo, ma non era affatto scontato. I tanti infortuni che abbiamo registrato hanno complicato l’impresa, il gruppo è stato bravo a compattarsi ancora di più. La salvezza è il coronamento degli infiniti sacrifici fatti dai tecnici, i dirigenti e il club. Ce la siamo meritata. Ciò non sarebbe stato possibile senza il contributo dei nostri partner, li ringrazio di cuore”.
A ruota, tutta l’emozione di coach Guidotti: “Dura, durissima, ma tremendamente bella ed esaltante: un’altra stagione è passata agli archivi e la voglio descrivere così. Dopo due promozioni consecutive, ci attendeva il passo più difficile, da vivere da protagonisti: difendere la massima serie, da debuttanti, per la prima volta nella storia della Publiesse Chiaravalle, in mezzo a delle corazzate che hanno scritto la storia di questa disciplina. Abbiamo lavorato sodo dal 25 luglio, con umiltà, entusiasmo, sacrificio. Ogni giorno. Ciò per raggiungere il nostro “scudetto”, ovvero restare nel gotha della pallamano. Sono stato fortunato, anche quest’anno, perché ho guidato un gruppo di ragazzi meravigliosi. Tra cui tanti giovani del posto, del nostro vivaio, che hanno esordito in massima serie non ancora maggiorenni, lasciandoci anche il segno: Capatina, Chiappini, i fratelli Babbini, Salmonti e Mandolini.
La società non ha fatto mancare nulla a nessuno. Un grazie allo staff tecnico, a quello medico, al team della comunicazione, ai nostri tifosi, che hanno sempre riempito il palazzetto. E ai nostri partner, cuore pulsante necessario per compiere imprese di questo calibro”.
foto Stefano Carloni