La recenti, recentissime imprese della Nazionale Italiana ai Mondiali non hanno che dato ulteriore lustro a una disciplina in forte e costante crescita. Sorridono, quindi, gli appassionati e anche la Publiesse Chiaravalle, convinta di poter conquistare e avvicinare sempre più ragazzi a questo sport meraviglioso. I numeri del vivaio biancoblu sono già soddisfacenti: calcolatrice alla mano, parliamo di 160 tesserate e tesserati all’interno del settore giovanile.
A uno dei massimi pilastri del vivaio, il tecnico Claudio Carroni, affidiamo il punto di metà stagione inerente proprio al ramo delle giovanili. Lui che, con infinita passione e altrettanta competenza, spalleggia coach Salem Fradi alla guida dei gruppi maschili: “Sono tanti anni, ormai, che conosco i vari roster maschili del settore giovanile. Posso assicurare che parliamo di gruppi affiatati, che giocano una buona pallamano. Poi ci sono gli avversari, un fattore da tenere sempre in considerazione. I presupposti per toglierci delle soddisfazioni non mancano, i ragazzi stanno assimilando nuove prerogative di gioco quest’anno, nuovi schemi: siamo contenti di come stanno rispondendo sul campo. L’auspicio è quello di ottenere, nelle prossime settimane, qualche vittoria eccellente”.
E ancora: “I ragazzi mi hanno soprannominato “vecchio”, in maniera affettuosa, perché cerco di trasferire loro un po’ di sana cattiveria sportiva, di disciplina. Sottolineo, spesso, quanto sia importante impegnarsi nello sport e nella vita. I numeri che registra la società sono buonissimi, ma si può sempre migliorare. La Serie A Gold è una vetrina, alcuni ragazzi del vivaio si sono già tolti delle soddisfazioni in massima serie. La strada è quella giusta e colgo l’occasione per sottolineare la passione di Hammouda, Morettin, Del Curto, Mamet e Agustina Cuello: professionisti delle prime squadre che stanno dando una grande mano alla crescita del settore giovanile. Come tutti quei genitori che contribuiscono nell’organizzazione e negli aspetti logistici della stagione”.
Carroni non si accontenta: “Su cosa bisogna puntare per crescere ancora? Sulle scuole. Sono andato a dirigere delle attività proprio negli istituti e ho visto che i ragazzi possono appassionarsi a questa disciplina. Parliamo di uno sport di squadra, dove non ti fermi mai, dove un gruppo affiatato può fare la differenza. Il movimento è cresciuto parecchio negli ultimi 10-15 anni. E continuerà a farlo”.
FOTO A CURA DI STEFANO CARLONI