Continuano le interviste di HandballTime che questa volta ha deciso di dare voce a Salvo Cardaci, ex allenatore di numerose squadre siciliane che da lunedi’ collaborera’ stabilmente con la nostra testata curano la rubrica di commento sul campionato di A femminile.
HandballTime: Mister Cardaci, innanzitutto grazie per aver accettato il nostro invito. Partiamo con una domanda personale. Dopo una gratificante stagione a Palermo, almeno per ora rimane al palo, le pesa?
Salvo Cardaci: Ciao a tutti amici della pallamano, è per me un piacere poter commentare assieme a tutti gli appassionati questa stagione di serie A femminile e colgo l’occasione per ringraziare la redazione di HandballTime che mi ha scelto per curare la rubrica tecnica sul campionato femminile. Sarei un bugiardo a dire che non mi pesa e tra l’altro chi mi conosce non mi crederebbe affatto. La pallamano è stata parte importante della mia vita sin da ragazzino, ma motivazioni personali mi hanno portato a questa difficile scelta. Dopo 33 anni ininterrotti di campo credo sia normale che mi mancherà l’adrenalina delle gare anche se, sinceramente, credevo fosse ancora più difficile fermarsi.
HandballTime: Il campionato che parte sabato prossimo è da molti considerato di livello abbastanza modesto, sono solo i soliti pessimisti lamentosi ?
Salvo Cardaci: Purtroppo è la verità: nell’ultimo decennio il livello tecnico si è abbassato sempre di più con diverse giocatrici straniere di valore assoluto che hanno lasciato l’Italia o deciso di appendere le scarpe al chiodo, mentre tante delle italiane e delle naturalizzate di parecchi anni fa sono ancora in campo oggi; ma 25 anni non sono 35 o 40 e quindi il peso degli anni e degli infortuni patiti si fa sentire a discapito della qualità del massimo campionato.
HandballTime: Allarghiamo il discorso dal campionato all’intero movimento, come giudica l’attuale momento della pallamano femminile e cosa ritiene possa essere fatto per cambiare passo?
Salvo Cardaci: Bisogna innanzitutto incentivare l’attività giovanile ed entrare finalmente a pieno titolo nelle scuole elementari e medie con dei progetti di avviamento ben strutturati e dei tecnici qualificati pronti ad affiancare i docenti delle varie scuole. Allargare e qualificare la base significherebbe tornare ad avere in pochi anni dei campionati a 10-12 squadre che nel femminile oramai sono diventati quasi dappertutto una chimera. E poi una maggiore visibilità che, senza alcun dubbio, aiuterebbe ad avvicinare ragazzi e ragazze alla nostra disciplina che molti non hanno ancora ben capito se si gioca in terra o in mare, purtroppo…
HandballTime: Quest’anno parte il nuovo campionato di seconda divisione, in realtà un accorpamento tra A2 e B con articolazioni territoriali e standard della vecchia terza serie, come giudica questa novità e come spiega la ulteriore contrazione delle squadre nonostante l’impegno finanziario per i Club sia stato parametrato verso il basso?
Salvo Cardaci: Sinceramente credevo che questa nuova formula potesse dare nuova linfa ai campionati regionali ed invece, dati alla mano, in alcune regioni i tornei si riducono a dei semplici “concentramenti” con pochissime squadre. L’accorpamento ha la chiara intenzione di venire incontro alle necessità economiche dei club femminili, diminuendo le distanze delle trasferta e i contributi delle singole gare, almeno rispetto a quelli della vecchia A2 femminile. Ciò, di contro, diminuirà ancora di più il tasso tecnico del movimento e anche l’interesse verso questi campionati, che per alcune regioni sono pressoché deprimenti avendo come partecipanti solo 2 squadre (vedi Sardegna), o 4 come nella mia Sicilia. Unica consolazione sembra essere la formula play-off promozione, che prevede lo scontro tra le sei migliori squadre di seconda divisione per tre posti nella massima serie della prossima stagione. La crisi economica che sicuramente sta colpendo lo sport in Italia è uno dei motivi, ma credo che una sensibilità diversa avrebbe aiutato il nostro movimento che soffre di una mancanza di programmazione oramai da diversi anni e che se non si proverà a rilanciare con proposte e progetti concreti vedrà progressivamente scomparire la pallamano.
HandballTime: Abbiamo lanciato l’iniziativa “Autocertifica il tuo settore giovanile”, lo scopo è quantificare il movimento giovanile e soprattutto mettere a fattor comune esperienze e metodi di promozione e reclutamento, cosa ne pensa?
Salvo Cardaci: Ogni iniziativa rivolta alla valorizzazione dei settori giovanili e al loro pieno riconoscimento sarà utile, anzi indispensabile, per ridare ossigeno alla nostra pallamano che, oltre ad essere “vecchia” non è stata capace di creare veri talenti che potessero far spiccare il volo anche alle nostre rappresentative nazionali.
HandballTime: HandballTime ringrazia Mister Cardaci per l’intervento, ma soprattuto perché si è reso disponibile a rinnovare settimanalmente l’appuntamento con i nostri lettori curando al rubrica tecnica sul campionato femminile. Arrivederci a lunedì con “Punto Rosa” di Salvo Cardaci.
Salvo Cardaci: Ringrazio voi che mi date questa possibilità di poter commentare il campionato di serie A1 femminile che, personalmente, mi auguro sia avvincente e più equilibrato rispetto al recente passato.