Rappresentative: l’Area che tira

Fabrizio Ghedin
Fabrizio Ghedin

Sta partendo a tappe, prima in Sicilia, poi al Sud e Centro, ora al Nord, il progetto federale di selezione e formazione del talento basato sull’attività delle Aree territoriali. Progetto solo al maschile, per il momento? Progetto interessante.

Ne sappiamo poco, anche in questo caso avremmo gradito approfondire a partire dalla voce dei selezionatori e del loro coordinatore, Fabrizio Ghedin, anche questa volta abbiamo incassato un diniego speriamo momentaneo.

A prima vista sembra una cosa positiva, come tutte le cose semplici e lineari. Sono state istituite quattro rappresentative affidate ognuna ad un tecnico di Area (Vinci per la Sicilia, Brandi al Sud, Poli al Centro Murino al Nord). Tutti, come detto, coordinati da Ghedin che chiaramente ha anche la responsabilità della nazionale giovanile e fa da secondo a Radojkovic, la sequenza logica è rispettata alla perfezione. La classe di età prescelta è quella 1998/99, ma i tecnici stanno già lavorando dallo scorso anno alla classe successiva (2000/01) che ha partecipato anche allo sorso Trofeo tenutosi a Misano Adriatico. Quindi la continuità è coerentemente assicurata. I ragazzi selezionati, di volta in volta, pensiamo ci sia una lista allargata ed aperta, disputeranno gare amichevoli con formazioni di serie A2 dei rispettivi gironi di competenza. La selezione siciliana ha già esordito contro il Kelona, quella Sud ha incrociato il Terranova, la squadra Centro ha giocato con Modena ed il prossimo week end la rappresentativa Nord affronterà Ferrarin e Cassano Magnago. Con il passare dei mesi cambieranno gli avversari e le varie selezioni giocheranno con tutte le squadre della serie A2, di solito compagini non eccelse tecnicamente, ma piene di gente esperta e tignosa, quindi una gran bella esperienza.

Gli effetti positivi di questa programmazione si potranno vedere nel giro di due/tre stagioni dando chiaramente continuità al progetto, magari sviluppandolo in partecipazione diretta al campionato, se i risultati di questa fase sperimentale dovessero non sconsigliare una evoluzione di questo tipo. I giovani atleti, in questo modo, potrebbero continuare ad allenarsi nei propri club e giocare nel fine settimana in rappresentativa, le distanze chilometriche tra l’altro non sarebbero grandissime e i costi di spostamento ragionevoli, così come la compatibilità con gli impegni scolastici dei giovani atleti.

Altro punto molto importante e positivo, a nostro avviso, è la base ampia che si crea, tanti ragazzi in giro per l’Italia con addosso la maglia Azzurra, che diventa come è giusto che sia diffusa e contendibile. Chi gioca a pallamano deve avere un sogno da coltivare e questo ci sembra un modo giusto per iniziare a farlo.