Ribaudo: “Su Futura parlano i numeri!”

handball timeLucio Ribaudo, opinionista di HandballTime, già allenatore per oltre un decennio di squadre femminile di alto livello: Cus Messina, Nuoro, Salerno e Ferrara, ci da il suo punto di vista sull’argomento del giorno.

HandballTime: Alla luce dei risultati degli ultimi tre anni, ritieni che il progetto Futura abbia determinato una crescita della pallamano femminile italiana intessa sia come Squadre nazionali sia come movimento? Se SI perché? Se NO perché?
Lucio Ribaudo: La crescita della pallamano femminile italiana si è arrestata già da quasi tre lustri e a dirlo non sono certo io ma i numeri, che dalla fine degli anni ottanta, per intenderci quelli in cui la Nazionale femminile vinceva la medaglia d’oro ai giochi del mediterraneo, o gli anni novanta in cui ricordo partecipai ad un campionato di serie A1 diviso in tre gironi (nord, centro, sud) con 8 squadre per girone, con partite a concentramento che si disputavano in varie parti d’italia nel corso di un week end, ad oggi sono in costante deficit. I numeri dicevo, quelli delle atlete tesserate, sempre meno…quelli delle società che si iscrivono al massimo campionato, sempre meno…quelli delle straniere davvero forti che accettano di venire a giocare nel nostro campionato, sempre meno…quelli delle giovani promesse che non smettono strada facendo ma mantengono le promesse, sempre meno…etc.! Indubbiamente “futura” non può e non deve assumersi la responsabilità di un simile fallimento. Di contro quello che è certo è che in questo preciso momento, oggi, “futura” non ha contribuito ad invertire questa tendenza, non ha spinto il movimento tanto meno se stessa; movimento che ancora oggi pare non voler capire alcune semplici regole di cui dover dotarsi per diventare una Fenice… ma questa è tutta un’altra storia.

HandballTime: Quale pensi possa essere il futuro di Futura ?
Lucio Ribaudo:In quanto al futuro di “futura”…l’augurio è che si possa trovare in breve tempo quell’equilibrio tra le aspettative della componente atletica/umana e quelle della componente tecnica/dirigenziale; equilibrio evidentemente assente nei tre anni trascorsi (non si spiegherebbe diversamente il continuo avvicendamento di giocatrici) e necessario affinchè lo stesso gruppo di atlete possa lavorare con continuità per qualche anno.

HandballTime: Neven Hrupec pare sia il nuovo collaboratore tecnico o altra funzione tecnica non meglio specificata di Futura/Nazionale, sicuramente è un personaggio con caratteristiche e curriculum adeguati, cosa pensi possa portare di positivo al progetto e come giudichi l’avvicendarsi continuo di tecnici sulla panchina italiana?
Lucio Ribaudo:L’arrivo di gente competente, che abbia la volontà di contribuire fattivamente alla realizzazione dell’impresa per cui è chiamata in causa, deve essere visto sempre e comunque come un qualcosa di estremamente positivo. Hrupec ha delle ottime credenziali in quanto può vantare la conduzione tecnica di squadre prestigiose tra le quali il Podravka, squadra in quel momento campione di Croazia, dove è stato chiamato a sostituire Zdravko Zovko (grande uomo, grande giocatore e grande allenatore, contro il quale ho avuto la fortuna di giocare in amichevole in un lontanissimo Ortigia – Cus Messina stagione 1988/1989) ed alla guida della quale ha disputato la Champions League. Di contro, anche in questo frangente, sarebbe il caso di trovare lo stesso equilibrio al quale facevo riferimento prima, lasciando la possibilità a chi è chiamato in causa di esprimere appieno le doti che gli si riconoscono con la convocazione, concedendo quindi del tempo e dello spazio per dare il proprio apporto.