Russia, Ucraina e la diplomazia dello sport: «Organizziamo assieme l’Europeo del 2026»

Dalla «diplomazia del ping pong», al (possibile) «dialogo della pallamano»: quando lo sport può diventare concreto strumento di distensione politico militare. Ieri — era il 1971 — un intelligente pretesto per inaugurare rapporti fra Stati Uniti di Nixon e Cina maoista in funzione anti-sovietica; oggi una praticabile via di (ulteriore) distensione fra la Russia di Putin e l’Ucraina di Zelensky. Divise da un annoso conflitto «di confine», ma non solo. Contrapposte nella guerra del Donbass dall’aprile 2014, data dell’invasione dell’est Ucraina da parte delle milizie filo-russe, e dopo i dialoghi dello scorso dicembre che avevano previsto un «cessate il fuoco» (preventivo alla demilitarizzazione di tre regioni di confine entro quest’anno), ecco che un ulteriore ponte di distensione potrebbe arrivare dalla pallamano femminile. Come riferito dall’agenzia russa Tass, Sergey Shishkarev, presidente della Federazione russa della disciplina — che ha molto seguito nei paesi dell’Est — si è detto sicuro che i processi di integrazione fra i due Stati potrebbero accelerare. Questo qualora Russia e Ucraina si accordino per presentare una domanda congiunta per organizzare i campionati europei di pallamano femminile nel 2026. Molto esplicite le dichiarazioni del dirigente: «Il campionato europeo si tiene ogni due anni, quindi se vogliamo ospitare il torneo nel 2026 dobbiamo presentare una proposta ancora più seria e motivata. O valutare una domanda congiunta con la Bielorussia o l’Ucraina… In realtà abbiamo già discusso di questa opzione con l’Ucraina. Perché no? Sono sicuro che la situazione inizierà a migliorare… Forse anche lo sport darà un grande contributo in questa direzione». Sabato 25 gennaio, in occasione del congresso straordinario della Federazione continentale di pallamano tenutosi a Stoccolma, il diritto di ospitare il campionato europeo femminile nel 2024 era stato riconosciuto a Ungheria, Austria e Svizzera, che avevano presentato una domanda comune e avevano superato la Russia che si era candidata da sola . Dalla bocciatura della propria domanda è nata la riflessione di Shishkarev che ha valutato come, quando ha scelto una sede per i propri tornei, la Federazione europea negli ultimi anni ha sempre preferito organizzazioni congiunte. In questo 2020 l’Europeo si terrà in Danimarca e Norvegia; mentre nel 2022 il torneo sarà ospitato da tre paesi: Slovenia, Montenegro e Macedonia settentrionale.

fonte Corriere della Sera