UNA SFIDA TIRA L’ALTRA. SANTANDREA GUARDA LONTANO. “FEDERAZIONE E CLUB UNITI PER UN FUTURO MIGLIORE”

Sta provando a bruciare le tappe, non propriamente un’impresa facile. La Ego Siena ha fatto in fretta a diventare un punto di riferimento della pallamano di vertice, merito della visione del suo presidente Marco Santandrea, uno che ha mai fatto mistero delle sue ambizioni. Da appena due stagioni sul massimo proscenio nazionale, la Ego ha già fatto tantissimo. “Mi piace immaginare un grande futuro per la pallamano nazionale, un futuro che possa vederci protagonisti in Europa con le nostre squadre Nazionali e con i nostri club. Non credo – dice Santandrea – che questa debba essere un’utopia bensì un obiettivo da perseguire e sarà possibile farlo solo se riusciremo a fare sistema tutti insieme, Federazione e club”. Un progetto, questo, al quale si sta lavorando alacremente da qualche mese. “E aggiungo con ottimi risultati, già in qualche modo tangibili, concreti. Con la Federazione si è instaurato un eccellente rapporto così come con i club e i dirigenti che stanno lavorando al progetto Lega. E’ fondamentale proseguire su questa traccia. Buttare tutto all’aria e ripartire da zero sarebbe quanto di peggio possa capitarci in un momento già difficile per tante ragioni”. Il progetto Lega, appunto. Santandrea ha una visione chiara di quello che dovrà essere l’organismo di rappresentanza dei club di vertice. “Chi immagina che la Lega serva soltanto ai club di serie A si sbaglia di grosso. Credo, invece, che la pallamano intesa come movimento debba avere una sua vetrina e alle spalle lavorare sodo con tutta l’attività giovanile e di promozione. Per questo Federazione e club devono continuare a lavorare in grande sintonia così come già si sta facendo. Se si ragiona per compartimenti stagno non faremo molta strada, così come non si sarebbe fatta molta strada, anzi saremmo andati incontro ad una fine certa, se avessimo fermato i motori all’insorgere delle prime difficoltà legate alla pandemia. Da questo periodaccio – conclude – dovremo, invece, uscirne più forti e strutturati pur con le innegabili difficoltà che stiamo quotidianamente vivendo”.